Lazio, Fabiani: “Qualcuno vuole minare la nostra serenità. Pedro? Un patrimonio da preservare”

Le parole di Angelo Mariano Fabiani, direttore sportivo della Lazio, al termine della partita di campionato contro l’Empoli di D’Aversa
Termina 0-1 la sfida al Castellani tra Empoli e Lazio, match valido per la 35esima giornata di Serie A.
Decisiva la rete di Dia al 1′.
Al termine della sfida, il direttore sportivo della Lazio Angelo Mariano Fabiani è intervenuto così a DAZN: “Parlo io per fare alcune precisazioni e per esprimere lo stato d’animo che si percepisce in questo momento in seguito ad alcuni episodi sgradevoli e ignobili. Quando si oltrepassa il limite non va più bene, a maggior ragione se va a discapito della società, dei tifosi e della collettività”.
Il dirigente ha poi proseguito: “Non si può fraudolentemente registrare il sottoscritto carpendogli chissà quale notizia di cui non sono a conoscenza per fare una forma di ricatto. Mi riferisco al falconiere: lui risponderà nelle sedi opportune di tutte le nefandezze che ha detto. In Italia vige quel principio che se un cittadino viene a conoscenza che è stato commesso un reato, ha l’obbligo di andare dai carabinieri e denunciare l’accaduto: questo non è accaduto. Mi è sembrato un tentativo di estorcere il presidente. Lui alla Lazio non verrà mai più a lavorare: ha assunto un comportamento che va contro l’etica della nostra società”.
Lazio, le parole di Fabiani dopo l’Empoli
Fabiani ha poi aggiunto: “Per quanto accaduto a Lotito, non spetta a me difendere il presidente: lui sa come farlo, lo ha già fatto andando in questura. Questo noi non lo possiamo tollerare. Mi assumo la responsabilità: questi soggetti dovranno rispondere davanti a un tribunale”.

Baroni ha così concluso facendo un bilancio sulla stagione: “Alla vigilia del campionato nessuno ci annoverava tra le squadre che potevano lottare per andare in Champions League. In Europa quest’anno abbiamo fatto un buon cammino: io sono soddisfatto. Ci sono alcuni patrimoni di calciatori che la società che vuole preservare: su tutti Pedro, Rovella, Romagnoli, Zaccagni. Il percorso di rinnovamento non è concluso. Quando si apre il mercato vedremo, ma voglio lasciare un messaggio: la smettessero di “giocare” con i giocatori della Lazio. Il mercato apre a giugno: sondare per vie traverse non lo trovo carino. Queste sono bassezze di cui qualche mio collega dirigente si dovrebbe vergognare”.