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Le lodi di Baroni e un piede che non invecchia: Lazio, Pedro sempre decisivo

Se i giovani sono intelligenti devono guardare anche quando si mette gli scarpini nello spogliatoio“: così Marco Baroni ha commentato l’importanza di Pedro nello spogliatoio della Lazio. Non è solo per i gol, quasi sempre pesantissimi: come quello di oggi che decide la gara contro l’Empoli, vinta 2-1 dai biancocelesti, come quello che ha sbloccato la partita contro il Nizza giovedì scorso o quello della scorsa stagione che fece vincere la trasferta a Glasgow di Champions League contro il Celtic

  

Al fischio finale, come contro il Nizza, il numero 9 è andato sotto la curva dei tifosi della Lazio per ballare la canzone di Raffaella CarràPedro” e per essere festeggiato da tutto lo stadio, compagni di squadra compresi.

Pedro, Baroni e una domenica piena di entusiasmo

Una sfida piena di ansia per i tifosi biancocelesti, quella contro l’Empoli. Questa Lazio, infatti, è nata tra i dubbi e lo sconforto estivo di addii molto pesanti. La quarta vittoria consecutiva tra campionato ed Europa League, insomma, sembrava un po’ un’utopia pensando alle premesse maturate tra giugno, luglio e agosto. 

 

PHOTO CREDITS: ANDREA ROSITO

La Lazio di Baroni, però, come sempre ha dimostrato di esserci in questo campionato e, soprattutto, di giocarsela con tutti. Proprio Baroni che, ormai, è già nel cuore dei tifosi biancocelesti, il più acclamato alla lettura delle formazioni prima del fischio d’inizio. Proprio Baroni, poi, che aveva tanto incensato Pedro dopo la gara contro il Nizza e che aveva confessato di aver detto allo spagnolo che nelle gambe ha almeno altri 3 anni a questi livelli: “Lui può fare ancora tre anni ad alto livello. È una bellezza vederlo, mai visto un giocatore allenarsi così. Ci darà una grandissima mano, è un modello: basta guardarlo e impari“. 

 

La Lazio arriva alla sosta con l’entusiamo alle stelle e ballando tutta unita sotto la curva Nord. A danzare e divertirsi sono tutti i componenti di questo inizio di stagione molto positivo, anche lo staff dell’unica persona che finita la partita è tornato negli spogliatoi: Marco Baroni

 

 

 

Giuseppe Vignola

Classe 2001, ho sempre pensato che la gioia che può dare il calcio è imparagonabile a tutto il resto. Questa mia tesi, che può sembrare assurda, è stata avvalorata da un premio Nobel, Albert Camus, che disse: “Non c’è luogo in cui un uomo sia più felice che in uno stadio di calcio”. La felicità in uno stadio come tifoso l’ho provata, come calciatore non succederà mai, spero che quella da giornalista sia il mio futuro.

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