Tutto vero: “Felipe is back”. Parlano i fatti, il sorriso, le braccia al cielo ritrovate. Gli abbracci dei compagni. E il gol alla “Pipe”. Scatto in profondità, mira col destro e rete gonfiata come ai vecchi tempi. Quelli da star ma un po’ lontani, sbiaditi, resi grigi da un profilo in bianco&nero rimasto tale per troppo tempo. Più di 4 mesi. E tornato a colori dopo il rientro in campo con lo Zulte (leggi qui). Nuovo layout, nuovo Felipe: “L’infortunio mi ha reso più forte, ho scoperto una forza d’animo che non pensavo di avere”. Merito di Inzaghi e della Lazio, brava a preservarlo. Allenamenti personalizzati, piscina, palestra, sedute notturne, un preparatore personale venuto dal Brasile. Fino alla “volta”. Tornato… al gol: Felipe Anderson non segnava dal 7 maggio di quest’anno (Lazio-Samp 7-3). Tradotto: 221 giorni di astinenza e di agonia. Sofferenza vissuta in silenzio.
Parafrasando grandi trilogie: “Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana…” c’era un numero 10 sempre al top. Era un altro mondo, un’altra storia, anche un’altra persona. Guerre (stellari) contro la tendinopatia passate e (stra)vinte, colpevoli di aver tolto i colori a un “Pipe” sempre sorridente. Vivo. Di nuovo tale, oggi, dopo la rete in Coppa Italia contro il Cittadella (4-1 per la Lazio). Finally back stavolta. E con qualcosa da raccontare ai fratelli minori. Homo novus. Perché c’è un Felipe “pre” e “post” infortunio, un Felipe che ha “vissuto uno dei momenti più brutti della sua carriera” e uno che ora prova a rinascere, temprato dal dolore di star fuori. Il tutto mentre la Lazio correva veloce, tra una Supercoppa vinta, il sogno Champions e i sedicesimi d’Europa League raggiunti con facilità. Ora, però, anche grazie a lui, di nuovo protagonista. Di nuovo Felipe. Scatti e dribbling accanto a un Ciro Immobile nuovamente “on fire”: prima presenza da capitano e 21esimo gol in 20 partite per lui, dopo l’espulsione col Torino e le polemiche contro Giacomelli. Inzaghi gli ha dato la fascia, lui ha risposto con una doppietta dopo tre gare senza reti. Niente crisi, Ciro c’è. Sempre grande. “Pipe” pure. Ora i quarti contro la Fiorentina il 26 dicembre. Natale di Coppa. Natale di regali: sotto l’albero c’è Felipe Anderson.
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