Categories: Interviste e Storie

Lazio, la doppia festa del Taty Castellanos

La ciliegina sulla torta, quella di compleanno: contro il Nizza, sotto al diluvio dell’Olimpico, ce l’ha messa Taty Castellanos. Doppietta nel 4-1 al Nizza, Lazio a punteggio pieno in Europa League dopo il 3-0 di Amburgo contro la Dinamo Kiev. L’argentino, che festeggia oggi 26 anni, è l’uomo copertina. Non solo la doppietta, che poteva essere tripletta se Zaccagni gli avesse lasciato calciare il rigore che il numero 11 si era conquistato, ma anche tantissimo lavoro per la squadra, ancora una volta. 

 

Per il suo primo gol Castellanos ha sfruttato un errore di Ndayshimiye, difensore del Nizza, per poi superare con un pallonetto il portiere della squadra francese. La seconda rete, invece, è arrivata dopo una progressione palla al piede che il numero 11 ha concluso con un tiro a giro. 

Lazio, il grande inizio di stagione di Castellanos

L’eredità di Immobile era pesantissima. Il Taty però ha messo subito le cose in chiaro: gol e responsabilità sulle spalle. Obiettivo prendersi la Lazio. Nel corso del ritiro di Auronzo di Cadore il numero 11 aveva spiegato ai microfoni di SkySport come le difficoltà del primo anno erano dipese dal poco spazio: “Lo scorso anno è stato complicato perché ho giocato meno rispetto al Girona“.

 

PHOTO CREDITS: ANDREA ROSITO

Parola mantenuta per l’argentino che con la doppietta di stasera è a quota due gol in due match di Europa League, mentre in campionato è a 3 reti in 5 partite. I paragoni sono sempre un terreno complicato, specie se si parla di chi come Immobile ha fatto la storia. Ma Castellanos sa farsi scivolare tutto addosso.

 

PHOTO CREDITS: S.S.LAZIO

L’argentino è sempre più decisivo. In cima alla torta di compleanno, c’è la sua candelina. In cima ai pensieri dei tifosi biancocelesti, solo il suo nome.

Giuseppe Vignola

Classe 2001, ho sempre pensato che la gioia che può dare il calcio è imparagonabile a tutto il resto. Questa mia tesi, che può sembrare assurda, è stata avvalorata da un premio Nobel, Albert Camus, che disse: “Non c’è luogo in cui un uomo sia più felice che in uno stadio di calcio”. La felicità in uno stadio come tifoso l’ho provata, come calciatore non succederà mai, spero che quella da giornalista sia il mio futuro.

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