Dire che alla Lazio di Inzaghi potesse andare meglio è un eufemismo. Dall’urna di Nyon la formazione biancoceleste ha pescato il Bayern Monaco. Una squadra che non ha certo bisogno di presentazioni, detentrice in carica del trofeo.
Dominio assoluto in Bundesliga, con otto campionati vinti negli ultimi otto anni. Trenta “Meisterschale” nel palmarès, 6 invece le Champions League vinte. L’ultima proprio lo scorso 23 agosto contro il PSG grazie al gol dell’ex di Kingsley Coman.
Una squadra in salute che ha dominato il Girone A con Atletico Madrid, Salisburgo e Lokomotiv Mosca: cinque vittorie e un pareggio in sei partite, con sette punti di vantaggio sulla seconda e una media di 3 gol ogni novanta minuti (18 reti realizzate in 6 gare).
Un rendimento simile anche in campionato, con la pecca della sconfitta contro l’Hoffeneim dello scorso 27 settembre: era la seconda giornata di Bundesliga e quello è stato l’ultimo passo falso dei bavaresi. Da lì in poi diciassette risultati utili consecutivi. E se non fosse per un Leverkusen ancora imbattuto, Neuer e compagni sarebbero anche primi in Germania – con la vetta che dista un solo punto.
Neanche a dirlo, la superstar dei bavaresi si chiama Robert Lewandowski. Sedici gol in quattordici partite tra campionato e Champions per il polacco, che affronterà Ciro Immobile, colui che gli ha soffiato la Scarpa d’Oro nell’ultima stagione.
Molto bene anche Thomas Muller, ( 7 gol e 9 assist in 17partite), Serge Gnabry, (4 gol e 2 assist in 15 partite) e Kingsley Coman (12 partite, 5 gol e 8 assist).
L’unica nota dolente per Hans Flick e l’infortunio di Kimmich: nel “Klassiker” dello scorso 7 novembre il centrocampista tedesco riportò la rottura del menisco destro e fu costretto all’operazione. I tempi di recupero parlavano di due mesi, quindi il classe 1995 dovrebbe esserci contro la Lazio seppur non in una forma ottimale.
Nessun precedente tra le due squadre, che si incontreranno per la prima volta. I biancocelesti però affrontano parte del loro passato. Sulla panchina dei bavaresi, infatti, ci sarà Miroslav Klose. Oggi vice allenatore di Flick, ieri attaccante che fece sognare i tifosi della Lazio: 63 gol in cinque anni – dal 2011 al 2016 -, gli ultimi segnati proprio con Simone Inzaghi in panchina.
Ma il prossimo febbraio non ci sarà spazio per i sentimentalismi: la Lazio per l’impresa, il Bayern per provare il “bis”, entrambe per andare avanti in Champions League.
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