Categories: News Calcio

Umiltà e ambizione: la Lazio cambia ma continua a incantare

Umiltà e ambizione. Sono questi gli imperativi della Lazio di Marco Baroni. Una settimana da grande contro le grandi: prima la doppia vittoria contro il Napoli di Conte, poi i biancocelesti hanno dettato legge anche in Europa, alla Johan Cruijff Arena contro l’Ajax. È una Lazio che cambia gli interpreti ma la sostanza non cambia. E ora è d’obbligo chiamarla grande anche in UEFA Europa League.

 

La Lazio stende anche l’Ajax

“Giusto lavorare a testa bassa con umiltà e ambizione”Dominare anche in un tempio sacro ma mantenere la solità umiltà. Marco Baroni non vuole cali di concentrazione, anche se sa che la sua squadra sta viaggiando a ritmi incredibili. La vittoria casalinga contro il Porto è stato un primo indizio, quella della Johan Cruijff Arena la definitiva consacrazione: la Lazio è grande anche in Europa.

 

Cinque vittorie su sei gare e una sola ‘piccola’ battuta d’arresto contro il Ludogorets, miglior difesa (con sole tre reti subite) e secondo miglior attacco (2,33 gol a partita): nuemri incredibili da squadra operaia che scende in campo con l’abito elegante da cerimonia. E il grande segreto è la versatilità. Baroni ruota spesso interpreti, ma il copione non cambia. La Lazio fa la voce grossa ovunque e contro chiunque.

 

Versatilità e cambi vincenti

Turnazioni necessarie, visti i tanti grandi impegni ravvicinati. Napoli e Ajax prima, Inter poi. Marco Baroni cambia tanto, ma gioco e identità non ne risentono. E alla Cruijff Arena la voce grossa la fanno i comprimari Tchaouna e Dele-Bashiru. Ma la scena se la prende Pedro. Lo spagnolo è il simbolo della Lazio targata Baroni. Una carriera vincente, ma l’umiltà di rimettersi in gioco – sempre – e l’ambizione di sognare in grande. In Italia e in Europa. E i biancocelesti volano alti. Come le aquile. La classifica in Europa è bella, bellissima. In Serie A la vetta è distante solo tre punti. La Lazio lavora a testa bassa e incanta ovunque. Chiedere a Napoli e Ajax per conferma.

Pietro Agoglia

Ho lasciato il calcio giocato una domenica piovosa in un campo fangoso. Ma il richiamo era troppo forte: ho sostituito gli scarpini con la penna, una divisa con il computer e ora cerco di raccontarlo. Laureato, ma niente di serio. Quasi giornalista, la fumata bianca è vicina, ma mancano da definire i dettagli finali.

Recent Posts

2025, il mercato che è stato: la top 11 degli acquisti in Serie A

Chi sono stati i migliori acquisti del 2025 in Serie A? Ecco la nostra top…

9 ore ago

I “most improved”: le sorprese del 2025 nel calcio

La lista con alcuni dei giocatori che hanno visto accrescere di più il proprio valore…

11 ore ago

Douglas Luiz sulla Juventus: “Un anno difficile, ora sto bene”

Le parole di Douglas Luiz, ex centrocampista della Juventus e ora al Nottingham Forest, al…

12 ore ago

Le 5 storie di calciomercato del 2025 che ricorderemo

Milan, Jashari (IMAGO) Le storie di calciomercato che hanno segnato il 2025: tra battaglie a…

13 ore ago

Morto John Robertson, leggenda del Nottingham Forest

Si è spento John Robertson, vincitore di due Coppe dei Campioni con il Nottingham Forest…

14 ore ago

Dall’Arsenal al Nizza: le squadre top e flop del 2025

Il 2025 è agli sgoccioli: andiamo alla scoperta delle squadre top e flop dei maggiori…

15 ore ago