Sono 321 giorni di vera agonia, per un calciatore, quelli passati lontano dal campo per colpa di un brutto infortunio. Lo scorso 28 settembre – esatto, quasi un anno fa – per fortuna sembra ancor più lontano. Soprattutto dopo essere tornato al gol.
In quella data, alla seconda gara del girone di Champions League giocata contro l’Inter, non passarono 11 minuti che il giovane centravanti Lassina Traorè dovette arrendersi per un problema al ginocchio.
Ora il peggio sembra passato, anche se ci è voluto molto tempo: nella giornata di questo Ferragosto, in amichevole contro la formazione saudita del Al-Fateh, lo Shakhtar Donetsk si è imposto per 5-0 e Traorè, entrato all’inizio del secondo tempo, in 35 minuti ha potuto riprendersi la scena, segnando un rigore col “cucchiaio”. L’agonia è finita.
Desiderato fortemente da Roberto De Zerbi, l’estate scorsa, quando cominciò la sua avventura (breve, per via del conflitto con la Russia scoppiato a fine gennaio scorso) allo Shakhtar. La sfortuna gli ha concesso di giocare solo 14 partite in stagione, segnando anche 9 gol. Un rendimento comunque notevole per il ragazzone del Burkina Faso classe 2001, arrivato dall’Ajax.
Potrebbe essere terminata, con quel cucchiaio, una parabola buia per uno dei prospetti più interessanti del calcio internazionale, che ritorna esattamente a una settimana di tempo dal nuovo, atteso inizio del campionato ucraino, con licenza di giocare la Champions League e stavolta, magari, di godersela molto di più.
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