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Lapadula, parla l’agente: “Il prossimo anno vuole vincere ancora. Nazionale? Lui si sente italiano”

Il calcio, ed il mercato, moderno non ammettono la staticità. Da qui la decisione di Gianluca Libertazzi, agente di Gianluca Lapadula, di trasferirsi a Parigi. Trattative all’ombra della Tour Eiffel, ma niente PSG per l’attaccante del Pescara, ha detto scherzando ai microfoni di Sky Sport. “Abbiamo deciso di fare questa valutazione, di essere presenti su territorio francese, a Parigi, perché pensiamo sia giusto avere un taglio internazionale nel calcio di oggi”, ha spiegato. Poi Libertazzi ha parlato del suo assistito, neo promosso in A con il Pescara, capocannoniere della Serie B con 30 gol: “Come giocatore ha una mentalità un po’ particolare, molto forte. Venerdì mattina mi ha chiamato dicendomi che lui il prossimo anno vuole vincere di nuovo. Questo è Lapadula“.

Napoli, Juve, Genoa, Lazio, tante sono le pretendenti ma, fin quando è stato impegnato in campionato, l’attaccante del Pescara non ha pensato tanto al suo futuro: “Fino ad oggi discorsi di mercato li abbiamo affrontati poco – ha ammesso Libertazzi -. Era concentrato sul campionato e l’ha dimostrato sul campo. Ora è tempo per i festeggiamenti. Se è possibile che rimanga lì a Pescara? Tutto può essere”.

Quando si parla di futuro per Lapadula non si intende solo la squadra di club, ma inevitabilmente il pensiero va anche alla Nazionale e alla possibilità che l’attaccante del Pescara possa vestire la maglia azzurra: “Conte? Mai sentito – ha dichiarato Libertazzi -. Il Perù? Non voleva fare una scelta solo dal punto di vista professionale. Non è mai stato in Perù, è nato in Italia, è cresciuto qui. Ha la mamma peruviana ma lui si sente italiano e non voleva accettare la convocazione del Perù solo per sfruttare quella opportunità professionale, conoscendo poco la lingua e ancora meno il paese”. Dopo l’Europeo, sarà Giampiero Ventura a diventare CT dell’Italia, l’ex allenatore del Torino che voleva in granata proprio Lapadula. Chissà che con lui sulla panchina azzurra le chance di vedere Lapadula nell’attacco dell’Italia possano aumentare: “Si, ai tempi di Teramo di era un po’ incuriosito. Ma poi finì lì”.

Gianluca Di Marzio

Ci ho messo più di trent'anni per tornare dove sono nato. Non conoscevo le strade, non sapevo a memoria le vie, ricordavo solo il nome della clinica -Villa Stabia- dove mia madre mi aveva dato alla luce. Più di trent'anni sì, non proprio un figlio modello per la mia città, Castellammare di Stabia, una trentina di chilometri da Napoli. Lì sono nato il 28 marzo del 1974, sono Ariete per gli amanti dei segni zodiacali, non chiedetemi l'ora e comunque non sono un fanatico degli ascendenti.

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