Non solo Benedetto. Se c’è un nome che sta trascinando il Boca Juniors alla vittoria del campionato, quello è Luca Langoni. Doppietta nello scontro diretto contro l’Atlético Tucuman da subentrato, poi la rete del definitivo 2-1 contro il Colon, quella dell’1-0 contro il Godoy Cruz e il Sarmiento, fino a quella nel recupero contro il Gimnasia. Con un passato da raccattapalle alla Bombonera, ora Luquita potrebbe vincere un titolo al fianco del Pipa, con cui si era scattato un selfie nel 2017.
Luca e non Lucas, in onore di Prodan, il cantante preferito di suo padre Rodrigo, che lavora come camionista, mentre mamma Jaqueline è una parrucchiera. Origini umili, da Laferrere nel dipartimento di La Matanza a La Boca, quando aveva solo 7 anni. Un osservatore vide lui e suo fratello maggiore giocare con la maglia del Central Norte, il club del barrio in cui sono cresciuti, e li ha portati a fare una prova al Boca. Vennero tesserati entrambi, ma solo Luca è rimasto nel club azul y oro dal 2009 a oggi. Anni di sacrifici, per lui e la sua famiglia. I viaggi in autobus con la Linea 86 per andare e tornare dagli allenamenti, qualche infortunio e poi la pandemia, che lo ha costretto ad allenarsi da solo per alcuni mesi nel campo messo a disposizione dal suo agente Carlos Cenci.
Mezzapunta o esterno, il numero 41 azul y oro nelle giovanili aveva giocato anche da centrocampista o da terzino, poi col tempo si è spostato in avanti e spesso si è trovato chiuso dal Changuito Zeballos. È stato però proprio l’infortunio di quest’ultimo che ha permesso al classe 2002 di essere promosso in Prima Squadra e recitare il ruolo di eroe nei momenti decisivi. Una scelta voluta dal Consejo de Futbol capeggiato da Riquelme e condivisa dall’allenatore, quella di puntare su un altro giovane del vivaio dopo l’infortunio di quello che è il talento più interessante visto di recente dalle parti della Bombonera.
6 reti in 17 presenze, 12 tiri totali in Prima Squadra al Boca Juniors per Langoni: un gol ogni 145 minuti, che equivalgono a 15 punti fondamentali per la formazione di Ibarra, ora prima nella classifica della Liga Profesional, a +1 sul Racing di Gago a 90 minuti dalla fine.
Un ragazzo tranquillo, con pochi tatuaggi, di cui uno sul petto dedicato alla sorella minore Julieta, e con la passione per le auto, anche se agli allenamenti si presenta arrivando in taxi. Con il Boca ha firmato il primo contratto lo scorso gennaio, fino al 2026 con una clausola da 10 milioni di dollari. Luquita ha origini italiane e le pratiche per conseguire il passaporto comunitario sono già state avviate. L’Europa però per adesso può attendere, prima c’è da vincere contro l’Independiente per conquistare il primo titolo con il Boca, magari ancora grazie a un suo gol.
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