Gioia, spensieratezza e talento: Barça, la 28ª Liga te la porta Yamal

Dopo la Supercoppa Spagnola e la Copa del Rey, il Barcellona ha vinto anche la Liga: nel segno di Lamine Yamal
Cosa facevate all’età di 17 anni? C’è chi si apprestava a iniziare il quarto anno di superiori, chi amava passare ore con i videogames e chi già vinceva una Liga, come Lionel Messi.
C’è però chi ha fatto meglio, non solo vincendo un campionato (già il secondo) ma dominandolo a suon di gol e assist. Si chiama Lamine Yamal, e ha portato il Barcellona al trionfo nel segno della spensieratezza e della gioia.
La stessa gioia che traspare ogni volta che il gioiello spagnolo viene inquadrato dalle telecamere, che sia in campo o fuori, in situazioni di difficoltà o nelle consuete serate trionfali dei blaugrana.
Lamine Yamal è questo: talento e tranquillità. Perché se da ancora minorenne guidi una delle squadre più gloriose al mondo (e la tua nazionale) al successo, le pressioni devi farle scivolare giù in modo da volare più in alto possibile.
Il ciclone Yamal
Xavi lo ha accudito e sgrezzato, Flick lo ha perfezionato rendendolo già adesso uno dei più forti giocatori al mondo – se non il migliore. Lo dimostrano i numeri, che parlano di 8 gol (tra cui quello decisivo per l’aritmetica) e 14 assist solo nella Liga, ma anche tanto altro.
Lamine Yamal fa impazzire chiunque se lo ritrovi contro: il classe 2007 quest’anno ha affrontato tutti i più grandi difensori del panorama calcistico europeo, e sono in pochi quelli che possono vantare di essere usciti dal campo senza il mal di testa. Frutto delle sue caratteristiche eccelse, che lo rendono pressoché ineluttabile. Tutti lo studiano, nessuno riesce a fermarlo.
Non paragonatelo a nessuno
Guardandolo non si può non pensare a Messi, in quanto necessariamente viene da immaginare a un filo conduttore tra i due. Il percorso è simile, ma guai a paragonare Yamal al Diez. Lui stesso ha affermato di non voler essere messo a confronto con nessuno, ed effettivamente in questo senso i numeri non possono che confermare il suo pensiero.
Lamine ha già fatto meglio di Leo, in tutto. Basti pensare che anche Messi ha vinto la sua prima Liga a 17 anni, ma da comparsa più che da protagonista, con sole 7 presenze e 76 minuti all’attivo. Il 2007 con l’apparecchio e i capelli platino invece ha vinto da protagonista. Ancora una volta, quasi a rendere tutto ormai troppo noioso. La speranza, però, è che lui non si annoi mai e continui a far divertire il mondo intero.