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L’Alessandria festeggia, il dramma del Lecce continua: tutte le emozioni dell’ultima partita al vecchio Moccagatta

Alla fine la spunta una squadra storicamente in debito con
la sorte, vedendo così il proprio debito in parte ripagato dopo la partita di
stasera. In un
Moccagatta pieno in
ogni settore
(compresi i balconi!) ed
alla sua ultima apparizione prima della ristrutturazione che inizierà lunedì, a
dominare per larghi tratti della partita è proprio il
Lecce di Rizzo. I pugliesi tuttavia non riescono mai a
concretizzare le numerosissime occasioni create e, quando a frapporsi tra loro
ed il gol è anche la traversa colpita da Mancosu all’11’ del secondo tempo
supplementare, iniziano a percepire come per loro sarà una serata davvero
difficile. Dall’altra parte l’
Alessandria
si aggiudica il match lottando più col cuore che con le idee e riuscendo a
limitare i danni grazie ad un
Vannucchi
mvp
per distacco. La pace tra la
Curva Nord e i grigi sembra fatta visti i tanti applausi e gli incitamenti provenuti
dal settore più caldo dello stadio per tutta la partita
. Quando poi i tempi
regolamentari finiscono in parità, la tensione respirata sugli spalti per tutti
i 120’ inizia a trasformarsi in timore. Quasi angoscia. Si percepisce dall’esultanza
successiva ad ogni rigore realizzato, quasi fosse una sorta di liberazione.
Il presidente Di Masi cammina nervosamente
tra la tribuna stampa e la tribuna vip
dove, tra gli altri, è presente
anche un
Urbano Cairo accorso per
tifare la squadra della propria città.
Pillon
invece assiste ai calci di rigore in rigoroso silenzio con le braccia conserte.
Addirittura, dopo l’errore del leccese Ciancio, i giocatori dell’Alessandria
iniziano a correre esultando per il campo convinti di aver vinto anzitempo, prima
di essere richiamati all’ordine. Qualcuno deve aver riferito loro che per
vincere serve realizzare l’ultimo rigore… Avevano fatto male i calcoli: ne
mancava ancora uno. Quello decisivo, messo a segno da
Nicco. Ora sì, la festa del Moccagatta inizia sul serio. Partono
gli abbracci di gruppo, le grida di gioia.
Da
sottolineare anche gli applausi di tutto il settore ospiti verso la propria
squadra.
Cosa dire al Lecce: ce l’ha messa davvero tutta. Oggi però quella
palla davvero non voleva entrare. E l’Alessandria è stata brava ad
approfittarne: un segnale di come, forse, la ruota della fortuna prima o poi
giri davvero per tutti.