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La serata degli addii, all’Olimpico non saluta solo De Rossi

Di fazzoletti stressati e strizzati ne sono stati usati parecchi questa sera, soprattutto al termine dei 90 minuti. Perché quei 62 mila spettatori per una volta erano all’Olimpico per quello che sarebbe accaduto dopo il triplice fischio. Fazzoletti usati non per asciugare la tristezza di una Roma lontana dalla Champions League dopo sei anni, ma per l’addio del suo capitano. 

Fazzoletti che chissà qualcuno avrà utilizzato anche per Claudio Ranieri. Arrivato alla Roma è riuscito a dare alla squadra quel carattere testaccino che la squadra aveva perso negli ultimi mesi. Anche lui in lacrime durante la partita per il tributo concesso dai tifosi. Questa è stata la serata di De Rossi e Ranieri si è fatto da parte, capendo da romanista anche lui, la tristezza di un’intera tifoseria. Si sapeva fin dall’inizio che questa sarebbe stata l’ultima sulla panchina per lui, ma quanti finali scritti hanno poi subito dei cambiamenti. Come in attesa di un colpo di scena che questa volta non è arrivato, Claudio lascerà Trigoria senza troppo clamore, così come era entrato. 

 

Di addii passati in secondo piano poi ce ne sarebbero anche altri. Quelli che questa estate potrebbero lasciare la Roma, in vista della terza rivoluzione dell’era americana. Manolas, Dzeko e forse Kolarov, anche per loro questa potrebbe essere stata l’ultima partita in giallorosso. Poi l’addio dell’arbitro Mazzoleni, che con il fischietto in bocca vuoi o non vuoi rimarrà protagonista anche lui.

Tutti però in attesa di quello che poi è successo in campo. L’arrivederci di De Rossi ai suoi tifosi. L’unico giocatore presente in tutti gli anni della Roma americana (anche Florenzi iniziò nel 2011 ma poi venne mandato in prestito a Crotone). 

Da domani sarà tempo di ricostruire una nuova Roma, senza De Rossi. Perché in ogni rivoluzione si sacrifica il passato, anche quello felice, per ambire ad un futuro migliore. Così nei prossimi mesi si andrà avanti paragonando quello che è stato a quello che verrà. Un nuovo direttore tecnico, nuovo allenatore e altri calciatori. Oggi però è tempo solo di ricordi. Quelli che per 18 anni hanno avuto come protagonista Daniele De Rossi.

Riccardo Setth

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