Più di 6000 chilometri di distanza, troppo per uno che in questo paese è nato, cresciuto e diventato grande. Come calciatore e come allenatore, Roberto Mancini qui non si è fatto mancare assolutamente niente. Adesso è in Russia, sulla panchina dello Zenit. Il momento non è entusiasmante, anzi. Brutti risultati in campionato, dove non vince dal dicembre del 2017. Eliminazione dall’Europa League per mano del Lipsia e insulti social ad un tifoso. Quando però si parla di Nazionale, a Mancini torna il sorriso: “Quando uno è all’estero sente sempre la mancanza del suo paese – ha raccontato ai microfoni di SkySport a I Signori del Calcio (Domani in onda l’intervista integrale) – a volte critichiamo l’Italia, anche a ragione. Poi quando ti trovi lontano e vedi giocare la Nazionale, torni con la mente agli anni settanta, a quando eravamo dei ragazzi. Ti riallacci al passato ed è sempre una grande emozione”. Già, l’azzurro. C’è anche lui nella lunga lista dei possibili futuri allenatori dell’Italia dopo il fallimento della mancata qualificazione Mondiale: “Allenare un giorno l’Italia sarebbe un qualcosa di straordinario. Ora però ho un contratto con lo Zenit dove dobbiamo cercare di fare il meglio possibile e di vincere”. Chissà quanto quel giorno sia ancora lontano. Di certo, in questo momento, lo è lui dall’Italia. la panchina potrebbe essere la migliore occasione per avvicinarsi
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