Storie Mondiali. Diversità culturali, tradizioni diverse che si mescolano quattro volte all’anno in un paese del mondo precedentemente scelto per ospitare l’evento calcistico più bello: i Mondiali.
In questo insieme di usanze, capita allora di trovarsi a leggere o a scoprirne di bizzarre, strane o insolite. Una di queste l’ha proposta il Brasile del CT Tite. La nazionale carioca sta facendo scoprire al mondo la… ‘Rodizia’. Per chi non lo sapesse in Brasile è un giro di carne simile ai nostri ‘all you can eat’ ma c’entra poco con Neymar e compagni, o meglio c’entra con la rotazione. Già perché la Seleçao non avrà un capitano solo, ma diversi e scelti tra quelli più esperti, partita dopo partita.
Scelta bizzarra? Forse per noi europei, ma per i sudamericani no, anzi è quasi una passione. Tite poi è un fan di questa tecnica, dice che responsabilizza la squadra, alza l’asticella di ognuno dei giocatori che si trovano i gradi di ‘comandante in campo’ e devono guidare la squadra. Una tecnica che già al Corinthias aveva messo in pratica, con discreto successo.
E allora nella consueta conferenza stampa pre match, prima dell’esordio mondiale con la Svizzera, incalzato dai media brasiliani ha svelato – divertito – il nome del primo capitano del Brasile, Marcelo.
“A me la fascia piace
– ha detto il terzino del Real Madrid – eccome
se mi piace. Da bambino,
quando giochi in spiaggia o per
strada, sogni di arrivare in nazionale.
Se poi riesci a giocare
un Mondiale, e addirittura con
la fascia al braccio, un’emozione che non
ha prezzo. Io ero terzo capitano del
Madrid a 24 anni e secondo dai
26. Qui cerco di dare una mano
con la mia esperienza, ma la cosa
vale per tutti: ognuno di noi
apporta ciò che ha dentro: leadership,
umorismo, esperienza,
carisma, ottimismo”. Pronto e arruolato.
Il Ct però ha spiegato anche perché l’introduzione della ‘Rodizia’: dal suo arrivo alla Seleçao sono stati ben 14 i capitani. Numero tutt’altro che basso. “Alcuni giocatori non si
sentono a proprio agio,
la fascia figurativamente può
stringere un po’ troppo, altri invece
la indossano con normalità.
In generale comporta un
compito di responsabilità e per
questo ci sarà il ‘rodizio’ tra i
convocati con maggior esperienza:
voglio che la responsabilità
sia condivisa tra diversi
elementi del gruppo. Quando si
riesce a vincere tutti insieme,
vuol dire che hai davvero costruito
una squadra, e secondo
me la rotazione dei capitani
aiuta ad andare in quella direzione“.
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