La prima volta non si scorda mai: Sadiku e l’Albania sognano gli ottavi di Euro2016

Una grande partita, un sogno diventato realtà e una festa che può cominciare anche se il percorso agli Europei dovesse finire: l’Albania ottiene la prima storica vittoria in una fase finale, conquista il terzo posto nel Girone A e spera di rientrare tra le quattro migliori terze, che significherebbe accesso agli ottavi di finale già alla prima partecipazione della Nazionale.

La squadra di De Biasi ha saputo soffrire anche stasera, in una partita che ha segnato il destino di entrambe le squadre: Romania eliminata e Albania ancora in corsa. La gara ha visto una serie di buone occasioni per entrambe le squadre, con Hysaj e compagni in difficoltà nei primi minuti per il gioco offensivo proposto dalla Nazionale di Iordanescu. Dopo la clamorosa occasione fallita da Lenjani, nel finale di primo tempo l’Albania ha trovato la prima rete in assoluto: l’autore dello storico gol è Armando Sadiku, che ha sfruttato l’errore in uscita di Tatarusanu. Nel secondo tempo non sono mancate le occasioni ma il risultato non è più cambiato, con un’ottima gestione da parte degli albanesi: al fischio finale è esplosa la festa dei tifosi sulle tribune e dei giocatori in campo.

Il grande protagonista della serata, Sadiku, è un attaccante centrale classe ’91 reduce da una stagione molto particolare. Punto di riferimento nell’Albania, con De Biasi che difficilmente rinuncia a lui, ha iniziato l’anno nella Super League Svizzera con la maglia dello Zurigo, prima di trasferirsi al Vaduz, squadra del Liechtenstein che gioca nel campionato svizzero. Con le sue 7 reti nella seconda metà di stagione ha dato un contributo importante alla salvezza della sua squadra, condannando alla retrocessione proprio lo Zurigo. Ora un gol storico, il primo della sua Nazionale in una fase finale degli Europei: Sadiku non sa se servirà all’Albania per proseguire il percorso, ma sicuramente questa serata non la dimenticherà per lungo tempo. L’Albania sogna, perché spesso le favole hanno un lieto fine e ‘la prima volta, o vittoria, non si scorda mai’.

di Massimo Mattacheo