Categories: Interviste e Storie

La prima gioia in A, l’intreccio con la Lazio e i due Inzaghi. “Piacere, Edera”, il talento che Sinisa non conosceva

Ora sì che lo conosce Mihajlovic, ora sì che anche la Serie A sta imparando ad apprezzare il suo talento. Destino curioso, quello di Simone Edera: da oggetto misterioso a valore aggiunto. Una metamorfosi iniziata a luglio, quando Sinisa nemmeno lo conosceva: “Non sapevo chi fosse, ma mi sta davvero sorprendendo”. Da qui, l’inizio della favola: dai primi minuti in Coppa Italia contro il Trapani fino alla magia dell’Olimpico, passando ovviamente per il rinnovo fino al 2021. Con il Torino bravo a blindare uno dei migliori prospetti del proprio settore giovanile. Torinese doc, nato e cresciuto in maglia granata: dai pulcini alle presenze (e ai gol) in Youth League, con lo scudetto Primavera vinto da protagonista. Di rigore, quello decisivo. Ironia del destino, contro la Lazio di Simone Inzaghi. A cui, pochi mesi dopo, sottraeva anche la Supercoppa italiana.

Quella stessa Lazio che ieri ha abbattuto con un tiro a giro di pregevole fattura. Di qualità e freddezza, di estro e concretezza. Imparata anche grazie ai consigli di… Inzaghi. Filippo, motivo fondamentale del suo arrivo a Venezia: “La presenza di Inzaghi come allenatore è stata decisiva per il mio arrivo a Venezia: c’erano stati contatti anche con club di serie B ma qui le prospettive sono super”. Come il gol di ieri. In una serata piena di polemiche e contestazioni, la sua perla ha rischiato quasi di passare in secondo piano. Quasi, appunto. 180 secondi dopo l’ingresso in campo, ecco il pallone infilarsi alle spalle di Strakosha. Il bigliettino da visita perfetto, con il nome scritto a caratteri maiuscoli e un messaggio sul retro: “Ora mi conoscete?”. Prima rete in Serie A e la dedica per la fidanzata Nicole. Ma anche per quelli che hanno sempre creduto in lui: “Una serata che non dimenticherò mai! Grazie a tutti per il sostegno che mi date sempre e grazie ad una persona straordinaria che mi sta sempre vicino!”. Obiettivo raggiunto, tabù sfatato 24 anni dopo. Quando il Torino vinceva per l’ultima volta all’Olimpico, Edera non era nemmeno nato. Destino curioso. Perché proprio qui, nell’aprile del 2016, il classe ’97 bagnava il suo esordio in Serie A. Di fronte, la Roma: “La maglia dell’esordio all’Olimpico di Roma è appesa in camera di mio papà”. Passato da ricordare, ricordi impossibile da cancellare. Con un presente, però, ancor più bello. Mihajlovic sorride, il suo Torino ha un’arma in più. Di nome Simone, di cognome Edera…. Lo conoscete?!

Redazione

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