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La Polonia di Boniek tra i suoi talenti e l’Italia: “Milik se la giocherà con Mertens in attacco. Azzurrini? Li aspetto in semifinale”

Nell’Europeo Under 21 in Polonia c’è molto lo zampino di Zibì Boniek che da presidente della Federazione polacca ha spinto per avere il torneo in casa. E l’organizzazione finora impeccabile gli sta dando ragione. Certo, per la nazionale padrona di casa sarebbe stato l’ideale avere a disposizione i suoi due gioielli “napoletani” Milik e Zielinski, che invece sono rimasti a casa per volontà del Napoli. “L’assenza Zielinski e Milik non ci ha aiutato. I due non sono potuti venire perché il Napoli ci ha vietato di averli. Certo ci mancano, questo è sicuro, ma non ci lamentiamo”.

Al momento, però, i risultati per l’Under 21 polacca non sono dei migliori. Una sconfitta (in rimonta) per 1-2 contro la Slovacchia e un pari (2-2) nell’ultimo match contro la Svezia. “Ma dal un punto di vista sportivo siamo una nazionale in continua crescita”. Dal 78esimo al alla top 10 del ranking Fifa anche grazie al lavoro di Boniek come presidente federale. “A 56 anni volevo fare qualcosa di diverso, di manageriale. Mi hanno rieletto presidente a furor di popolo 5 mesi fa. Posso fare solo 2 tornate, tra tre anni mi scade il mandato. Ma in questi anni abbiamo cambiato il calcio in Polonia”.

Calcio che cambia anche grazie ai giovani di successo come Milik e Zielinski che stanno facendo tanto bene, seppur lontano dalla Polonia. “Sono contento che Arek si sia ripreso dal problema al ginocchio. Gli infortuni fanno parte della carriera di un calciatore e li abbiamo avuti tutti. Era arrivato al Napoli per fare il titolare al centro dell’attacco ma poi è esploso il talento di Mertens che sta facendo il fenomeno. Per la prossima stagione sarà una situazione che Milik dovrà saper gestire”.

Mentre Zielinski è stato è una delle sorprese più belle dell’ultimo campionato. “E’ un ragazzo eccezionale: è fantastico. Ha qualità ama il calcio. Può fare ancora molto, per se stesso e per il movimento calcistico polacco”. Mentre dopo di loro c’è già una nuova generazione di fenomeni. “I nomi più quotati sono quelli di Bednarek, Franckowski, Kownacki e molte squadre italiane mi chiamano per avere informazioni”.

Dalle squadre italiane all’Italia Under 21 che lo stesso Boniek ha visto dal vivo nel match d’esordio contro la Danimarca. “L’Italia è fortissima: una squadra compatta e un ottimo gruppo. Quando Cerri aspettava di entrare al posto di Petagna, l’attaccante dell’Atalanta ha fatto gol e il primo che l’ha rincorso è stato il compagno che doveva sostituirlo. Insomma: un bellissimo collettivo che ha tanta qualità. Se dovessero reggere fisicamente, e in questo torneo non è facile perché si gioca ogni 3 giorni, possono arrivare in fondo e vincere”. I migliori?Bernardeschi, per facilità di corsa e per la semplicità nel toccare la palla. Poi anche Pellegrini che ha fatto un gran gol. Nel complesso sono una squadra completa”.

L’appuntamento con gli azzurri se l’è dato per la semifinale, quella che l’Italia spera di centrare già con un successo questa sera contro la Repubblica Ceca.

Bruno Majorano

Laureato in giurisprudenza ma più o meno giornalista sportivo. Perché al diritto penale preferisco quello di Djokovic. Perché alle sanzioni civili preferisco quelle del giudice sportivo. Perché basta che in campo ce ne siano 22 e tutto il resto viene dopo. Pubblicista dal 2010, professionista dal 2013 e “calcista" dal 1988. Se volete sapere qualcos'altro su di me seguite quello scrivo. Non sempre ho ragione, ma provo a raccontare la verità. Provo a farvi guardare il mondo del calcio dal un'altra prospettiva: con i miei occhi, nonostante i quasi 9 gradi di miopia, ma con un paio di lenti a contatto e all’occorrenza anche un paio di occhiali di sole. Ho sentito dire che “Scrivere è sempre meglio che lavorare…”, aggiungo che scegliere come hobby il proprio lavoro è la cosa più gratificante che si possa fare nella vita. Per gianlucadimarzio.com mi trovate un po' ovunque. Ah, un avviso ai naviganti: non prendetemi troppo sul serio!

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