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La Lazio, le cadute e la rinascita al Prato, Ceccarelli si racconta: “Dopo il secondo infortunio ho pensato di smettere, ora sogno la Serie A”

A volte, quando la vita cerca di impedirti di fare al meglio quello che più ti piace il desiderio più grande è continuare a fare con normalità quello che ami. E’ il caso di Tommaso Ceccarelli, un passato nelle giovanili della Lazio, ora tornato a grandi livelli al Prato, in Serie C. La domanda è secca “Il tuo sogno più grande?”, risposta che spiazza, ma fino a un certo punto: “Spero di non avere più infortuni”. Niente trofei o medaglie nei sogni di Tommaso, solo la speranza di continuare a giocare a calcio con regolarità. Niente di scontato, perché quando ti rompi due crociati nel giro di un anno alcune certezze iniziano a crollare: “Quando ho subìto il secondo infortunio per un attimo ho pensato di mollare: sono rimasto svincolato per un mese e mezzo e in quella situazione inizi a farti qualche domanda sul futuro”. Quesiti legittimi “ce la farò ancora?”, “tornerò come prima?”. Poi però entra in gioco la forza di volontà. E Tommaso ne ha avuta da vendere: “Sono riuscito a farmi forza anche grazie al sostegno della mia famiglia e della mia ragazza Racconta Ceccarelli in esclusiva per Gianlucadimarzio.com – Anche se la maggior parte del merito me lo prendo da solo perché ci ho sempre creduto, non ho mai mollato. Ho lottato tantissimo e per questo credo che mi sto togliendo ancora poche soddisfazioni per quello che ho fatto”.

“Sogno ancora la Serie A”

L’inizio però promette bene: 7 partite e 3 gol con la maglia del Prato, doppietta contro la Carrarese a certificare l’ottimo momento di forma: “Fisicamente sto molto bene, mi sono lasciato alle spalle due brutti infortuni e adesso penso a dare il massimo. Fortunatamente ho avuto la possibilità di poter prendere parte al ritiro estivo: erano due anni che non ci riuscivo a causa dei problemi fisici. Questo mi ha permesso di arrivare al meglio ad inizio campionato”. In poco più di sei mesi è riuscito a convincere tutti a Prato: dal presidente all’allenatore: “Sono arrivato a febbraio e mi sono trovato subito bene, ho deciso di rimanere perché ho sentito fiducia totale da parte di tutti. La nostra è una squadra molto giovane, abbiamo tanti ragazzi arrivati in prestito. Per questo il nostro obiettivo è la salvezza. Il calendario ci ha messo subito davanti le squadri più forti e questo ha reso problematico l’avvio di stagione. Il mio obiettivo personale? Arrivare in doppia cifra, in modo da attirare le attenzioni di società di categoria superiore. Punto a quello. La speranza di arrivare in Serie A c’è sempre, ma per ora sono concentrato ad approdare in B. Devo dare il massimo per poter spiccare il volo, senza dimenticare che ho due anni di contratto con il Prato”.

“La Lazio? Mi sono sentito trascurato”

Dopo tanto girovagare Tommaso sembra aver trovato a Prato il punto di partenza ideale per la sua “nuova” carriera. Riparte da qui, diverso e più consapevole di un tempo: “Sono un giocatore completamente differente ora. Dopo due infortuni del genere si diventa più maturi”. Per forza, la vita ti insegna a crescere e Tommaso lo ha fatto in fretta, anche se lontano dalla “sua” Roma: “Sono attaccatissimo alla mia città, appena ho un attimo ci torno”. E forse il pensiero torna fisso ai tempi della Lazio, quando a Roma era considerato uno dei talenti più promettenti del vivaio biancoceleste: “Ci ho giocato più di 10 anni, ho dei ricordi bellissimi legati a quel periodo, ma ormai è il passato. Non so cosa sia andato storto, forse sono state fatte scelte sbagliate da entrambe le parti. La Lazio mi aveva anche proposto un rinnovo, ma io ho deciso di prendere un’altra strada perché in quel momento mi ero sentito trascurato”.

Non ho più tempo per dire ‘piano piano’

Scelta coraggiosa, ma non se ne pente Ceccarelli, forse doveva andare veramente così. Un rimpianto però ce l’ha: “Il mancato passaggio al Pescara di Zeman. Era tutto fatto, ma alla fine con la Lazio non riuscirono a trovare l’accordo economico, fu una grande delusione per me. Alla fine quell’anno sono finito alla Juve Stabia”. Chissà cosa sarebbe diventato con il boemo come maestro… Dubbi irrisolvibili. Una certezza però Tommaso ce l’ha: “Ormai non ho più tempo per dire ‘piano piano’, ho 25 anni e devo fare in fretta”. Deve bruciare le tappe e recuperare il tempo perduto: per la giovane promessa è tempo di diventare realtà.

Giacomo Chiuchiolo

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