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La carica (scacciacritiche) dei 101: Higuaín e una notte da Re a S.Siro

Sassolini nella scarpa? Almeno due, e anche piuttosto fastidiosi. Tolti e scagliati in due lassi di tempo minimi, istanti brucianti per spegnere il Milan: c’è davvero di peggio, riflettendo sul momento di Gonzalo Higuaín, rispetto al togliersi la soddisfazione di un traguardo speciale colto in uno stadio come San Siro. Teatro ideale, curiosamente al pari di Kakà, per sfondare reti e confine dei 100 gol segnati in Serie A, mettendo a tacere ogni chiacchiera su una prolificità in progressivo calo rispetto alle abitudini.

La carica dei 101, verrebbe da dire, in tutti i sensi: fin troppo facile, pensarci, anche quando (casualità vuole) i colori vestiti dal “Pipita” da ormai più di un anno siano proprio il bianco e il nero. Passione che Higuaín vive a 360º, dopo essersi elevato a chiacchieratissimo protagonista di una sessione di mercato estiva ormai lontana, ma nella memoria dei più pur sempre vicina: saluto al suo pubblico, pugno sul cuore e doppia firma per tornare, stavolta sul campo, uomo copertina come non mai.

Assist di Allegri ricevuto e pienamente recepito: “Gonzalo tornerà a segnare”. Il gol al Milan mancava da 4 gare: troppe, obiettivamente, per uno come lui. Perché l’abitudine porta a record personali clamorosi, come i 36 centri in un’annata storica con il Napoli, oggetto di tatuaggi e amore incondizionato di un popolo azzurro sentitosi, solo qualche settimana più tardi, tradito. Guai però a scordarsi come tutto sia partito proprio da lì: linea di partenza e percorso di crescita indimenticabile, Re di una città che ne ha esaltato la leadership e gridato il suo nome per 92 volte, sognando nel segno del Pipita uno Scudetto mancante da quasi 30 anni. E che Gonzalo ha deciso di prendersi, nella maniera più inattesa, passando dal lato del rivale più sentito.

Di fronte a tutto, però, predomina una mentalità spietata, da o bomber vero, quella che anche in momenti simili guarda solo ed esclusivamente al futuro: lo Sporting come primo obiettivo per non fermarsi più, una volta accesa la miccia per far scatenare il più puro degli istinti da goleador. Fiamme alzatesi a bruciare ogni critica o derisione su un periodo “no”, polverizzato in due istanti, come l’ennesimo record centrato. Togliendosi, violentemente, due grandi sassolini dalla scarpa. Gettati su un mucchio ora salito a quota 101.

Simone Nobilini

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