192 giorni. Una vita intera. Il periodo che va dal 19 marzo al 27 settembre. Ieri, quando il Maradona di Napoli è tornato a esultare per un gol del figliol prodigo, il messaggero georgiano che aveva portato un anno fa in dote tutta la sfacciataggine che serviva per vincere lo scudetto. “Kvaratskhelia è tornato” si legge in giro oggi in città, lo ripetono nelle piazze, nei vicoli, persino al bar davanti al giornale.
Ma era davvero andato via? Sì, dicono i numeri: un solo assist nelle prime sei partite in questa prima parte di annata, il calo della scorsa stagione naturalmente mascherato da una vittoria che sapeva di storia per tutti e per lui anche. “Ma stavolta ha fatto tutto lui” ha detto con il sorriso Rudi Garcia dopo Napoli-Udinese. In effetti, come dargli torto? Chilometri macinati, giocate sopraffine, un rigore procurato e un assist con due pali che sapevano di beffa. Oltre al gol. Forse l’acuto più importante e insieme più facile della sua serata a Fuorigrotta.
Di buono, però, non possono esserci solo i numeri. Il Khvicha visto fin qui in stagione sembrava lontano parente di quello ammirato mesi fa. Saltare l’uomo era diventato un lusso, il gol un ricordo lontano, la chimica con i compagni sembrava sparita nel nulla. E poi il nervosismo, quello che non era mai mancato: “Garcia lo sostituisce troppo” ripetevano i tifosi, ma in realtà non è così. Anche un anno fa il georgiano veniva costantemente richiamato in panchina da Spalletti dopo l’ora di gioco. Ma in quell’ora dominava e lasciava il segno. È un diesel e come tale va gestito. A Napoli nessuno l’ha mai messo in dubbio: nelle ultime settimane la città si è stretta attorno al suo numero 77 per fargli sentire il calore di casa. Senza pretendere. Ma Khvicha quasi non poteva pensarci: casa e allenamento, allenamento e casa. Era diventata un’ossessione? Forse, ma Garcia ha saputo toccare le corde giuste sia dentro che fuori dallo spogliatoio.
Il gesto di stizza di Genova al momento del cambio è stato forse il punto più basso della sua esperienza a Napoli, però – come fanno i campioni – ha saputo risalire la strada in breve. A Braga e Bologna (ancora una sostituzione nel finale) sprazzi di qualcosa che i tifosi già conoscevano, fino all’exploit di ieri sera contro l’Udinese. Tra la passata stagione e questo avvio di 2023/24 ha fatto gol e servito assist in sei partite. Solo Messi come lui, prima di volare per gli States. Ora l’obiettivo è confermare le ottime cose viste con Lecce e soprattutto Real Madrid: la squadra dei sogni per Kvara, l’obiettivo che insegue fin da bambino e che si ritroverà al Maradona martedì. Grande contro i grandi per lasciare il segno e magari prenotare un viaggio a Madrid nei prossimi anni, con il palmares napoletano pieno di trofei e sorrisi.
Sprint del Napoli per il centrocampista: gli azzurri devono provare a chiudere per evitare ulteriori…
Marcus Rashford rimane il grande obiettivo di calciomercato del Milan. Il Milan punta in alto…
L'Inter ha fissato il prezzo per Frattesi La sessione di calciomercato invernale è iniziata da…
I bianconeri continuano a provarci per il difensore. Araujo e Antonio Silva gli altri nomi:…
La Fiorentina vuole l'attaccante del Botafogo, che per lasciarlo partire chiede 30 milioni di euro…
Alessandro Antonello sarà pronto a diventare il nuovo CEO della Roma. Alessandro Antonello, attuale amministratore…