Guess who’s back. Chi arriva in Italia passando di un quarto della sua vita nel nostro paese, nella maggior parte dei casi se ne innamora. Italia è casa per Jasmin Kurtic. Lo è dal lontano 2011, quando Maurizio Zamparini, presidente del Palermo all’epoca sempre attentissimo al campionato sloveno, lo pescò dal Gorica.
Quando il suo agente gliene parla, Kurtic lo prega di non prenderlo in giro. Palermo sarà realtà: l’inizio un viaggio bellissimo per quel centrocampista partito da una cittadina di poco meno di 15 mila abitanti in Slovenia e arrivato a quasi 300 presenze in Serie A. Niente male per chi a 18 anni lavorava in fabbrica e vedeva il calcio solo come un hobby.
“Penso solo al Sudtirol: sono abituato a soffrire”. Queste le sue parole in sala stampa dopo il pari contro il Catanzaro. Non potrebbe essere il contrario. Il passato di Jasmin Kurtic è particolare. Sì, perché fino a 18 anni lo sloveno lavora in fabbrica nel suo paese dalle 5 del mattino alle 14.30. Pranzo al volo e via agli allenamenti. La vita di Jasmin va avanti così per qualche anno, poi dopo un torneo in Austria lo avvicina un agente: “Ho qualche giro in Europa. Tu lo vuoi fare il calciatore?”. Detto fatto. La fame di Kurtic è talmente tanta che continuerebbe a far l’operaio-calciatore per anni prima di una grande occasione. Ed eccola lì che arriva, in Sicilia, sponda Palermo. I rosanero saranno la prima tappa italiana per Kurtic. Miccoli, Pastore, Ilicic ma anche Paulo Dybala e su quest’ultimo proprio il centrocampista del Sudtirol racconterà: “Di un altro pianeta”.
L’ultimo ricordo in Italia di Kurtic era la sua immagine sul prato dell’Unipol Domus di Cagliari il 17 aprile del 2021. Jasmin è seduto in mezzo al campo in lacrime a fine gara, il suo Parma si è appena fatto rimontare da 2-3 a 4-3 ed è ad un passo dalla retrocessione in Serie B. Troppo forte la delusione, tanto da fargli lasciare l’Italia direzione Grecia. Con la maglia del Paok Salonicco realizzerà 18 gol in 32 partite, una media spettacolare per uno che di mestiere fa il centrocampista. Il presente si chiama Sudtirol e la nuova sfida della sua carriera è partita con un gol contro il Catanzaro alla prima da titolare nel suo ritorno in Italia. Un colpo di testa dopo poco più di un minuto di gara: la faccia del ds degli altoatesini Paolo Bravo al gol è tutta da gustare. Un mezzo sorriso e uno sguardo compiaciuto al direttore tecnico Fink con lui in tribuna. Ora il rush finale della stagione di Serie B per conquistare la salvezza e magari la convocazione agli Europei con la sua Slovenia.
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