Svegliarsi ogni mattina e sognare di volare. O meglio, di segnare. Sopra la testa di Nikola Krstovic da bambino passavano decine e decine di voli ogni giorno. Golubovci, sua città natale, dista soltanto 13 minuti in macchina dall’aereoporto più importante del Montenegro. Eppure, il piccolo Nikola non voleva diventare un pilota di aerei, preferiva l’odore delle gomme sull’asfalto e i guantoni. Già, il nuovo attaccante del Lecce (LEGGI QUI I DETTAGLI DELLA TRATTATIVA) ha cominciato la sua carriera come portiere nella sua scuola.
Solo una piccola pazzia ha permesso di cambiare le sorti del percorso di Krstovic: invitato dall’allenatore Dragoljub Djuretic a difendere la porta della sua squadra di calcio a 5 in un torneo, dove tra l’altro ha vinto il premio come migliore giocatore nel ruolo, durante una partita decide all’improvviso di dribblare tutti gli avversari dalla porta e segnare. Non smetterà più.
Nel 2019 diventa il capocannoniere del campionato montenegrino con lo Zeta Golubovci (17 gol in 33 gare) e viene anche premiato come miglior giovane della competizione. Traguardo postato, come fanno tutti i millenials, sul proprio profilo Instagram: nella foto è accanto a Stefan Savic, difensore dell’Atletico Madrid e miglior calciatore monetenegrino di quell’anno. Chissà se si sarebbe mai immaginato che da lì a poco sarebbero diventati compagni in nazionale.
La Stella Rossa si accorge di lui e spende 300 mila euro per assicurarsi un attaccante non ancora diciottenne. Forse anche per questo e per i quasi 500 chilometri di distanza dalla sua famiglia, Nikola non riesce più a fare gol. Nella stessa stagione passa in prestito al Graficar Belgrado e al suo ritorno ritrova Dejan Stankovic in panchina: l’ex allentore della Sampdoria non gli concede mai una vera chance e segna appena tre gol. Torna a fare quello che gli viene meglio soltanto in Slovacchia al DAC Dunajska Streda, dove prima di passare in Serie A diventa per la seconda volta capocannoniere in carriera.
Ma l’odore delle gomme sull’asfalto? Beh, fin da piccolo ha sempre amato i motori grazie all’amico Nikola Asanovic, pilota professionista che durante l’adolescenza gli aveva insegnato come guidare le auto da corsa. Nel tempo libero era il primo tifoso di Asanovic a bordo pista fino alla sua tragica scomparsa in un incidente stradale il 6 settembre 2022, pochi giorni prima della nascita della sua primogenita, Helena. Per una vita che parte, un’altra se ne vola via per sempre. Dopo appena una settimana segna una tripletta per ricordarlo e le mani verso il cielo dopo il primo gol italiano a Firenze erano (e saranno) ancora per lui. Forse, alla fine, sognare di volare non era così male.
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