Kota Takai (IMAGO)
Alla scoperta di Kota Takai, il secondo giapponese nella storia degli Spurs
Kota Takai è arrivato in Europa, di preciso a Londra per indossare la maglia del Tottenham. Gli Spurs hanno deciso di acquistare il classe 2004 dal Kawasaki Frontale, club di Serie A giapponese. Tra i migliori della massima serie nipponica, Takai è il secondo giapponese nella storia del club dopo Kayuzuki Toda, arrivato in prestito dallo Shimizu S‑Pulse nel 2003. Poca fortuna per lui (solo 4 presenze in Premier League) a causa di infortuni e forte concorrenza a centrocampo.
Sin da piccolo c’era l’Inghilterra nel destino di Takai. Ha sempre avuto un obiettivo, quello di imparare a parlare inglese. Sin da ragazzino sognava di giocare in Premier League, come ha raccontato ai canali ufficiali del Tottenham. E proprio in Inghilterra potrà osservare (e sfidare) da vicino il suo idolo, Virgil van Dijk.
Il difensore ha iniziato a giocare a calcio quando aveva 4 anni e due anni fa ha firmato il suo primo contratto da professionista con il Kawasaki Frontale. Trofei e riconoscimenti non sono di certo mancati, come la vittoria della Coppa dell’Imperatore, la Supercoppa di Giappone e il premio Young Player of the Year nella J1 League 2024. Non è ancora un titolare fisso in Nazionale, ma la strada è sicuramente quella giusta per mettere in difficoltà l’allenatore Moriyasu.
In Giappone è considerato uno dei talenti più promettenti degli ultimi anni. È ambidestro, elegante con la palla, con senso della posizione e forte nel gioco aereo.
Difensore centrale, ma all’occorrenza anche terzino destro. Duttilità al servizio di Thomas Frank. Senso tattico e gioco aereo, ottima copertura degli spazi e affidabilità sulle palle alte grazie ai suoi quasi due metri di altezza. Kota Takai ha tutte le carte in regola per fare bene con il Tottenham.
E con il suo nuovo allenatore, che nel suo gioco unisce spesso solidità difensiva e costruzione dal basso, può continuare a crescere. Takai ha già ricoperto il ruolo di centrale di sinistra in una difesa a 3: la sua velocità può fare la differenza anche in Premier League. Buona tecnica e visione per impostare in fase di costruzione: il classico giocatore che “rompe la prima linea”. Caratteristica che piace molto a Thomas Frank.
Kota Takai non è però il primo giocatore proveniente dal Giappone in Premier League. In molti ricorderanno Shinji Kagawa, primo giapponese a vestire la maglia del Manchester United con cui ha vinto la Premier League nella stagione 2012-13 con Sir Alex Ferguson in panchina. Indimenticabile anche Okazaki, probabilmente uno dei volti più romantici del Leicester di Claudio Ranieri che contro ogni pronostico salì sul tetto d’Inghilterra.
Spazio anche per Takumi Minamino del Liverpool, Maya Yoshida, Takehiro Tomiyasu, Ryo Miyaichi e Junichi Inamoto, primo vero giapponese in Premier League che però non ha mai esordito con l’Arsenal in Premier, ma ha trovato spazio con Fulham e WBA. A Takai, adesso, il compito di portare avanti la tradizione nipponica in uno dei campionati più competitivi al mondo.
A cura di Gerardo Guariglia
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