Dopo l’esordio arrivato contro la Roma, Teun Koopmeiners si è presentato in conferenza stampa come nuovo giocatore della Juventus. L’olandese ha toccato diversi temi.
L’olandese ha iniziato la conferenza commentando: “Sono molto felice di iniziare questa nuova avventura. Da quando sono bambino seguo le grandi squadre e tra queste c’era anche la Juventus. In questo stadio ho potuto assaporare l’atmosfera del club e quando ho avuto la possibilità, non ho avuto nessun dubbio nel venire qui. Ci è voluto un po’ di tempo ma sono felice di essere qua. Il mondo del calcio è difficile e spesso si deve aspettare, però ero convinto e fiducioso che sarebbe successo”.
Koopmeiners ha poi continuato: “Sono molto concentrato e eccitato per quello che avverrà nelle prossime settimane. Penso che la cosa più importante è che ho trascorso dei bellissimi anni all’Atalanta, soprattutto nell’ultima stagione che abbiamo vinto un trofeo importante. Sono cresciuto come uomo e calciatore grazie a loro. La città è sempre stata meravigliosa nei miei confronti. Sono stato molto felice lì e ovviamente nell’arco della carriera di un calciatore ci sono diverse situazioni”.
Sugli obiettivi e il ruolo ha poi detto: “I miei prossimi obiettivi non sono di raggiungere un numero di gol o assist, ma la cosa più importante è la squadra. Dal primo momento che sono arrivato qui mi sono sentito parte di una famiglia. Io ho anche giocato come difensore centrale e quando sono arrivato qui in Italia ho giocato anche in un ruolo più avanzato. Mi sento più centrocampista ma vorrei diventare un giocatore più completo rispetto a quello che sono adesso”.
Sull’arrivo alla Juve: “Prima di tutto voglio ringraziare tutti i tifosi per l’accoglienza al J Medical. Mi aspettavo che i tifosi si comportassero così ma mi ha emozionato ulteriormente vederli anche allo stadio. Le responsabilità mi piacciono ed è un onore poter giocare in questo club: è esattamente ciò che cerco io come feeling. Come squadra abbiamo questo tipo di pressione per fornire una performance al massimo livello. Il numero 8? Ho sempre giocato con il numero 8 e sono cresciuto con questo numero”.
Sull’ambiente e su Thiago Motta: “Ho notato che c’è un bel clima con tutti i calciatori. Ho visto che c’è fame e la giusta energia nel gruppo ed è esattamente quello che cercavo. Ho parlato con Thiago e il feeling è positivo: è molto esigente”.
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