56 presenze, due gol e tre assist. È questo il bilancio di quanto fatto all’Inter da Geoffrey Kondogbia tra il 2015 e il 2017. Arrivato dopo un acceso derby di mercato con il Milan, il centrocampista non ha lasciato il segno come avrebbe voluto, ma ricorda bene quelle due stagioni, rispolverate in un’intervista a Marca.
“Era un’Inter in costruzione – spiega – Da tanti anni non andava in Champions League e c’erano tanti cambiamenti. Il primo abbiamo concluso il campionato al quarto posto, ma in quella stagione la quarta classificata non andava in Champions. Il secondo anno ci furono tanti cambi in panchina (prima de Boer, poi Vecchi e, infine, Pioli, ndr) e l’arrivo del nuovo proprietario. Da allora l’Inter ha iniziato a migliorare“.
Dopo tre anni nel Valencia, Kondogbia si è poi trasferito nel 2020 all’Altetico Madrid: “Sento che tutti si fidano di me, da Simeone allo staff. Nello spogliatoio c’è un bel clima, come ho trovato nelle altre squadre. La differenza, però, la fa davvero come ti fanno sentire”.
“Anche se all’inizio non giocavo molto – conclude Kondogbia – ogni minuto che scendevo in campo sentivo che stavo dando il mio contributo. L’Atletico punta al vertice e per un giocatore è importante guardare sempre in alto e puntare al meglio“.
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