Aleksandar Kolarov e Sinisa Mihajlovic, amici prima ancora che avversari all'interno del rettangolo di gioco. Un rapporto inossidabile che va avanti da anni tra i due serbi che si è consolidato con il passare del tempo. L'immagine più recente resta l'abbraccio di un mese fa all'Olimpico poco prima di Roma-Bologna, un gesto sincero che sottolinea l'affetto di Kolarov nei confronti dell'allenatore in un periodo difficile per il calvario dovuto alla leucemia.
“Non potevo credere alla sua leucemia, ero sotto shock – ha raccontato Kolarov all'emittente serba Sport Road – Ho sempre pensato che Miha fosse invincibile, che potesse affrontare cento uomini e batterli tutti contemporaneamente. Ma lui ha carisma, è un guerriero e vincerà anche questa battaglia. Sinisa è un uomo e un amico sincero e leale".
Mihajlovic, amico sincero e leale che si è messo a disposizione da subito a disposizione di Kolarov al suo approdo in Italia. Era il 2007 quando l'esterno serbo passò dal OFK Belgrado alla Lazio. E di quei giorni Kolarov racconta un retroscena: "Ero a casa quando mi arriva una chiamata da un numero privato. ‘Aleksandar, sono Sinisa’. All’inizio pensavo fosse lo scherzo di un mio amico, ma poi ho riconosciuto la voce e non potevo crederci. ‘Se ti serve qualcosa chiamami senza problemi. Ero scioccato, non l’avevo mai sentito prima di quella telefonata".
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