La mamma di Kokorin lascia la corte in lacrime. Il figlio Aleksandr e Pavel Mamaev dovranno scontare altri due mesi di carcere preventivo, fino all’8 febbraio 2019. Lo ha deciso oggi il tribunale di Mosca, che in attesa del giudizio definitivo ha prolungato la loro detenzione. Linea dura dunque, motivata dall’eventualità di una fuga all’estero che, date le disponibilità finanziarie dei due calciatori, avrebbe preoccupato gli inquirenti.
Tutto è cominciato lo scorso ottobre, quando Kokorin e Mamaev sono saliti alla ribalta per due violente aggressioni nel giro di poche ore, ai danni di un funzionario del Ministero dell’Industria e di un autista di un canale tv (quest’ultimo ha riportato gravi lesioni). Un raptus che ha sconvolto le vite e le importanti carriere dei due giocatori (48 presenze e 12 gol con la nazionale russa il primo, 15 senza reti il secondo). “Calcisticamente morti”, per Zenit e Krasnodar, che ne detengono il cartellino. Ma per loro il peggio potrebbe ancora arrivare: secondo il codice penale della Federazione Russa, Kokorin e Mamaev rischiano infatti fino a 7 anni di carcere.
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