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Klaassen, una “paglia di formaggio” tuttofare per Inzaghi

Una “paglia di formaggio” per il centrocampo (e non solo) di Simone Inzaghi. Davy Klaassen era un bimbo magrolino e con i capelli biondissimi: da qui appunto il soprannome Cheese straw. Dopo i cinque minuti giocati nella sconfitta con il Sassuolo l’olandese è pronto a fare il suo esordio da titolare con la maglia dell’Inter.

 

 

Ajax nel cuore, esordi da record e le esperienze lontano dall’Olanda

E Klaassen di esordi se ne intende. Se portiamo indietro le lancette di dodici anni il debutto con la sua squadra del cuore, l’Ajax, è da incorniciare. Fin da ragazzino era un tifoso dei Lancieri ma prima venne contattato per dei provini dall’Utrecht. Una volta saputo dell’interesse del club di Amsterdam, però, non ci ha pensato due volte.

Entrato nel settore giovanile nel 2004, diventa uomo e calciatore professionista. Alla prima ufficiale con i “grandi” non ha ancora firmato un contratto da pro (come Bartesaghi del Milan) ma ci mette appena 42 secondi a segnare il suo primo gol in carriera. 

 

Nel 2017, un po’ come tutti, accetta il richiamo della Premier League e dell’Everton, allenato all’epoco dal connazionale Ronald Koeman. Una scelte decisamente sbagliata che si traduce in appena 7 presenze in campionato senza mai riuscire a fare gol. Non gli era mai successo in carriera. Abituato a segnare almeno dieci gol a stagione, dimentica la brutta parentesi inglese al Werder Brema per poi fare ritorno all’Ajax.

Inzaghi, Klaassen non è solo un centrocampista

 

In Olanda deve colmare il vuoto lasciato dai vari De Jong e van De Beek, protagonisti nella squadra arrivata ad un passo dalla finale di Champions League nel 2019. In Europa non riuscirà a ripetere le stesse gesta ma vince due Eredivisie negli ultimi tre anni. Il suo più grande pregio? Tolta la porta e il reparto difensivo, ha giocato dappertutto: un jolly che di sicurò farà comodo a Inzaghi, che l’ha già provato anche dietro le punte. Ai nerazzurri i gol di certo non mancano ma, come dicevamo, lui li sa fare: 120 in 469 partite con i club. No, Klaassen non è solo un centrocampista. Ah, un altro dei suoi soprannomi è “Mister 1-0”. Il motivo? Fa sempre gol per primo, chissà che non succeda anche con la Salernitana.

Andrea Molinari

Nato a Verona nel 1998, il mio primo ricordo vivido legato al calcio è Shevchenko che sbaglia un rigore contro il Bayern Monaco. Grazie a lui (e anche a Kakà) da piccolo mi sono innamorato del pallone. Ma lui non lo sa. Sì, perchè ho giocato anche, purtroppo senza risultati. Nato attaccante, sono finito a fare il terzino: di solito succede a quelli con i piedi quadrati. Oggi provo a dimostrare questo amore scrivendo.

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