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Da un “proviamoci” a essere “Campioni d’Italia”: Just Rohn racconta il successo dei Trm in Kings League

Just Rohn e i Trm dopo aver vinto il primo split della Kings League italy (Credist: Trm Fc)
Just Rohn e i Trm dopo aver vinto il primo split della Kings League italy (Credist: Trm Fc)

I Trm, freschi “Campioni d’Italia” della Kings League Lottomatica.sport Italy, sono pronti all’esordio al Mondiale per Club: ce ne parla il direttore sportivo del club, Just Rohn

Sullo sfondo della webcam di Just Rohn, proprio come accade quando si guardano i suoi video su Internet, non puoi fare a meno di notare la miriade di action figure di Dragon Ball che conserva dietro di sé. Se dovessimo fare un paragone con il mondo dell’anime giapponese per descrivere il direttore sportivo dei Trm, la scelta ricadrebbe su Piccolo (o Junior). Per i meno nerd, si tratta di un personaggio diventato noto anche per le sue capacità nel saper osservare l’andamento degli eventi e nel preservare l’equilibrio del gruppo. La classica figura del guardiano silenzioso insomma.

Da qui si potrebbe partire per descrivere il lavoro svolto da Matteo Colombo (nome all’anagrafe di Rohn) nel creare la squadra vincitrice del primo split della Kings League Lottomatica.sport Italy. “È stato tutto troppo veloce. L’adrenalina per la vittoria è già sparita: siamo con la testa a Parigi“, ci confida il ds dei Trm, che abbiamo sentito nuovamente in esclusiva ai nostri microfoni.

Ma facciamo un passo indietro, ripartendo dall’inizio di questa storia. “Io e Marza abbiamo iniziato come due ragazzi che con il calcio c’entravano poco. Lui nemmeno lo seguiva, mentre io non ho competenze tecniche a differenza di altre realtà in Kings. Ho messo la mia routine completamente al servizio del progetto, mentre il presidente ha dato fiducia e stabilità economica, questioni non banali“.

Da lì è stata costruita la squadra, dallo staff ai giocatori. “Ammetto che il momento con più ansia della stagione è stato l’esordio contro gli Zebras perché non sapevamo cosa aspettarci“. Vittoria, poi il successo contro gli Alpak e ancora quello allo scadere contro gli Zeta. “Ma la vera consapevolezza è arrivata dopo il 6-2 contro i Boomers: loro con Granero avevano quattro wild, noi con l’infortunio di Marcone solo due. Quando poi siamo andati in testa alla classifica a tre dalla fine, ci siamo detti che il resto dipendeva solo da noi”, ci dice Colombo. Tutto rose e fiori? Non proprio. Ma procediamo con calma.

Trm, come Just Rohn ha costruito una squadra vincente

Un’altra svolta nella stagione dei Trm è stato l’infortunio di Alessio Marcone, difensore wild card che fino a quel momento stava dimostrando di essere tra i più incisivi della competizione. E in quel momento, il direttore del club ha dovuto attivarsi per trovare un sostituto: “Avevo 48 ore di tempo per trovare qualcuno. Con Fabrizio, il nostro scout, abbiamo pensato a un attaccante che potesse incidere subito, soprattutto nel dado e nell’escalado. È uscito il nome di Alessandro Colombo, che cercava nuovi stimoli. Abbiamo rischiato, anche tatticamente, perché perdevamo un difensore. Ma la scelta ha ripagato: ci serviva uno capace di cambiare le partite”.

Cambio obbligato a parte, un altro punto di forza della squadra di Marza è stata la continuità trovata con le wild card, che hanno portato il gruppo a diventare sempre più affiatato. “Volevo un gruppo prima che una squadra. L’esperienza nella Goa7 League mi ha insegnato che serve coesione immediata, soprattutto in un contesto ‘social’. Abbiamo lavorato tanto nel pre-stagione: con tanta tattica e fiducia reciproca abbiamo creato le fondamenta, poi siamo andati avanti di inerzia, Poi è stato fondamentale lo staff: mi sono ritrovato con in panchina i due mister della mia vita. Marco più emotivo, da campo; Dario più analitico, ragionevole sulle scelte. Per esempio, quando si è fatto male Marcone, è stato Dario a suggerire Carlos titolare contro Lo Faso. Una decisione che ha fatto la differenza“.

Restando invece sul tema wild, abbiamo chiesto a Rohn anche un pensiero sulla discussa forza della carta usata per il ruolo del portiere. Oltre a un commento sul capitano Francesco Caputo: “Perché Vagge? In questo primo split i portieri wild come Vagge, Casapieri o Buono hanno fatto la differenza. Ale è impressionante con i piedi, ma anche in porta. Ha 10 anni di Serie D e si vede. Su Ciccio posso dire che gli ho scritto quando era ancora indeciso se continuare a giocare a undici. Il suo impatto è stato enorme: dal primo allenamento ha alzato automaticamente il giro del motore di tutti. Nelle ultime tre gare e nelle finali ci ha fatto fare uno step in più“.

TRM FC - Credits: Kings League Lottomatica.sport Italy

TRM FC – Credits: Kings League Lottomatica.sport Italy

Futuro e Mondiale a Parigi

Nella giornata di martedì 4 giugno, i Trm sfidano per la prima gara del Mondiale per Club gli spagnoli dei Los Troncos FC. Il sorteggio è stato durissimo. Peccato giocare una partita così tosta subito, ma sarà un test bellissimo. Se giochiamo come a Torino non abbiamo paura di nessuno”. Potrebbe essere una delle ultime gare per l’attuale gruppo dei Trm, viste le particolari regole della Kings League: “Purtroppo, questa competizione ha anche il lato difficile: si cambia. Magari alcuni non vedono l’ora, ma io invece soffro. Abbiamo costruito una famiglia. Dopo questo primo split il cambiamento sarà minimo, ma dal terzo potrebbe cambiare tutto. Ci faremo un paio di giorni di disperazione e poi ripartiremo”, spiega Rohn.

Passato, presente. Ma il futuro cosa riserva al direttore sportivo? “Non ho ancora idee. La priorità sarà capire chi vorrà restare. Per me bisogna cercare qualcuno ancora in attività o appena ritirato. Cassano o Del Piero non riuscirebbero a incidere per esempio. Uno come Giovinco? Lui potrebbe avere il profilo giusto, brevilineo e tecnico. Ma non so ancora nulla per la prossima stagione”.

E sempre in previsione della prossima stagione, abbiamo cercato di approfondire la polemica dei presidenti riguardo agli introiti raccolti nel corso di questo primo split. “A livello di sponsor speravo si muovesse prima qualcosa. Abbiamo vinto, Marza è tra i top streamer in Italia, eppure fa ancora fatica a muoversi qualcosa. Il format è incredibile ma se non arrivano supporti seri, si fa dura”, rivela Colombo.

Analizzato tutto il percorso e le recenti conquiste nel “calcio sui social” di Rohn, l’intervista si è conclusa con un quesito più che lecito. “Futuro da direttore sportivo nel calcio vero? Io non mi prendo meriti di quanto fatto in questi anni. Se dopo qualche split continuerò ad avere questo entusiasmo, potrei anche pensarci però. Voglio prima vedere come reagisco a un eventuale split negativo. Se la passione resterà anche lì, forse è davvero la mia strada”. Per ora, il percorso porta verso Parigi. Ma la prossima destinazione è tutta da scoprire.