“Una notte magica nel Camp Nou non la cambierei per niente al mondo”: la frase di Piqué nel prepartita rimbomba nelle orecchie degli oltre 90mila persone al Camp Nou (92.522 per la precisione, sold out). Dalle immagini sembra la Champions League, ma è solo un torneo nato qualche mese fa. A portare a casa la prima Kings League è El Barrio, ma è solo la punta dell’iceberg.
Oltre 2 milioni gli spettatori tra Twitch, Youtube e TikTok nel momento della finale, vinta 3-0 contro gli Aniquiladores. Spettacolo puro fuso con un ottimo prodotto sportivo. Infatti le due squadre arrivate fino in fondo sono rispettivamente la ottava e la settima della regular season (gli ultimi due posti disponibili per i playoff). El Barrio non doveva essere neanche ai playoff, sono passati solo grazie alla differenza reti buttando fuori l’1K di Casillas. Quella di Adri Contreras è la vittoria dei bravi ragazzi della periferia, quelli che rappresentano il quartiere, ma a bordo campo portano la mamma.
Nel prepartita il delirio. Tra i protagonisti c’è anche Neymar. Con un video uscito poco prima della semifinale, la Kings League ha fatto vedere come è arrivata la coppa al Camp Nou dopo la gag dove il brasiliano l’aveva rubata. Il giocatore del Psg come riscatto chiede di essere presidente di una squadra e le voci su una Kings League in Brasile aumentano sempre più.
La coppa arriva sana e salva, ma la giornata era iniziata con un bagno di folla fuori dal Camp Nou. Già da sabato migliaia di tifosi avevano visitato il nuovo store dedicato alla Kings League all’interno dello stadio del Barcellona. Occasione anche per incontrare i vari presidenti delle squadre presenti alla conferenza stampa. Quella di sabato è stata anche la giornata del ritorno di Piqué al Camp Nou. Prima tappa al museo del Barça per ammirare quelle coppe che ha portato lui. Insieme all’ex Barça, un altro grande blaugrana come David Villa nel giorno della finale era sulle tribune di quello stadio che a lungo ha dominato.
Ovviamente nel parterre dei presidenti anche il Kun Aguero, che è andato a un passo dall’essere anche lui in campo. Per rifarsi, nel gioco prepartita con i presidenti segna un rigore davanti a tutto il Camp Nou, come i vecchi tempi (fortunatamente neanche troppo vecchi). È sempre l’argentino che non appena ha l’occasione intona cori per Messi, in quella che sarà sempre casa sua. E il presidente Laporta sorride in tribuna. All’arrivo del pullman con i giocatori, fuori dallo stadio si è scatenato il panico con una grandissima folla tenuta a malapena dalla sicurezza. Cori e sciarpate per i giocatori che di lì a poco avrebbero giocato le final four.
Un weekend fuori dal normale per un torneo che, ripetiamo, è nato appena tre mesi fa. Dopo la final four nel tempio blaugrana, se serviva una conferma, si può dire che la Kings League sta rivoluzionando tutto.
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