È il settembre di Joshua Kimmich. A 21 anni, il difensore-centrocampista del Bayern Monaco si è già tolto le soddisfazioni di una vita. In soli dieci giorni, oltretutto: primo gol con la nazionale tedesca, contro la Norvegia, primo gol in Bundesliga e primo gol (poi doppietta) in Champions League, nella pur semplice sfida contro il Rostov.
Corona così un 2016 di crescita esponenziale: l’anno era cominciato con l’emergenza in difesa di Guardiola, che si era visto obbligato a schierare l’ex Stoccarda come centrale. E uno. Spostato poi da Löw durante l’Europeo da terzino, dopo il complicato avvio della Mannschaft. E due. Ora Ancelotti lo sta provando sia esterno che mezzala, con notevoli risultati. E tre. Spirito di adattamento e soprattutto gol, quelli che forse nessuno si aspettava così numerosi. È il momento di Kimmich, decisivo ovunque e stimato da tutti.
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