In Francia è sempre stato considerato un “Au-dessus du lot”, che significa “di un’altra categoria”. In Italia, o meglio a Torino, è già diventato il nuovo idolo ancora prima di essere presentato ufficialmente. E il merito è tutto del cognome Thuram che evoca grandi ricordi da quelle parti. All’anagrafe Khephren, nome di prestigio e trascendentale, ma ci torneremo. Ordinato e disciplinato a centrocampo, come nella vita: caratteristiche che metterà a disposizione di Thiago Motta. Dalla rossonera Nizza alla bianconera Torino, per 20 milioni di euro (più 5 di bonus). E pensare che il piccolo Khephren si era già fatto conoscere sui campi di Vinovo.
Per un cognome dal peso mediatico non indifferente, c’è un nome che lo rende altrettanto speciale. In quanti nati a Reggio Emilia (come lui) possono vantare di essere stati chiamati come un faraone? Khephren, infatti, è l’appellativo del re della quarta dinastia dell’antico impero egiziano – e figlio del re Cheope – che fece costruire la seconda piramide più grande nella piana di Giza. Suggestivo è dir poco. Classico esempio di “figlio d’arte”, dunque, come lo è stato il faraone all’epoca. Tradotto, “il sole che si alza”. Nel segno della dinastia Thuram.
Cresciuto nella città del Tricolore, è a Barcellona che si diverte sul campo di allenamento dei blaugrana con gli amici di papà. Uno di questi è Thierry Henry che qualche anno più tardi lo farà esordire in Champions League a soli 17 anni con il Monaco. Cresciuto nell’academy di Clarefontaine – come Mbappe, Matuidi e il fratello Marcus – il talento non gli manca: intelligente e versatile. E non è un caso se l’idolo è Patrick Vieira, altro amico di Lilian che ritroverà a Nizza.
E se vi dicessimo che Khephren ha già giocato sui campi di Vinovo a Torino? Dobbiamo fare qualche passo indietro e tornare nel 2018 quando Thuram jr. giocava nell’U17 del Monaco. E come spesso accadeva all’epoca, il fratello Marcus faceva “il tifo” per lui sotto ogni post.
“Se confermo il fatto che sia molto forte? Sì, è più forte di me”. Parola del fratello nerazzurro Marcus. Ruoli diversi ma stessa fame di spaccare, prima i vasi di casa (come raccontato ai microfoni di gianlucadimarzio.com dall’agente Oscar Damiani) e ora in Serie A. Ci sono sempre stati, l’uno per l’altro come testimoniano i messaggi di supporto sui social. Avversari già in Ligue 1, ora nello stesso campionato del padre. Marcus finalizzatore, Khehpren interdittore, instancabile e mediano “box to box”.
Curiosità e attesa per il nuovo Thuram in maglia bianconera. Insomma, affari di famiglia. E la “Legacy” continua.
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