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Boateng, dal flirt con Galliani al sì al Monza: ciak, si (ri)gira

DI MATTIA ZUPO

Per lui il calcio è come la relazione con una donna: se le dici che ti piace stare con lei e lei è contenta, si troverà sempre un modo per rendere tutto possibile. Lo aveva detto quando giocava allo Schalke. Ora Kevin-Prince Boateng ha deciso di sposare il progetto del Monza. “Col Boa ho avuto un breve flirt, ci siamo parlati, abbiamo ipotizzato qualcosa. Poi abbiamo deciso di non andare avanti, ma ho parlato con lui e sarebbe anche venuto al Monza. I rapporti con gli ex giocatori del Milan sono sempre ottimi”. Così lo scorso luglio l’ad Galliani a Sky Sport. Due mesi dopo quella suggestione è diventata realtà e le loro strade si riuniranno a quasi 60 chilometri da Milanello.

Per Berlusconi come un figlio

Il ghanese arriva dalla Fiorentina dopo l’esperienza in Turchia al Besiktas e in biancorosso porterà l’esperienza e quell’identità rossonera tanto cara al presidente Berlusconi. Il Milan è stato il club che lo ha portato in Italia. Cento presenze e 17 gol dal 2010 al 2013, uno scudetto e una Supercoppa, la tripletta al Via del Mare contro il Lecce e i gol in Champions League contro Barcellona, Arsenal, Bate Borisov e PSV, oltre ai balletti alla Michael Jackson. “Il presidente ha voluto sentire di nuovo dalla mia voce che me ne sarei andato”. Aveva detto il classe ’87 al momento del suo addio. A testimonianza di un rapporto profondo.

Tre stagioni in Bundesliga e poi il ritorno a Milano da svincolato, perché certi amori non finiscono. Come era successo con Kaká o Shevchenko. Una telefonata e l’invito a tornare da parte del presidente, che lo ha sempre stimato e visto come una prima punta. “Sono andato a casa sua e mi disse ‘figlio mio, ho pensato perché non torni?’. Io risposi: ‘Torno subito, anche se ho delle vacanze, non me ne frega”.

Brocchi mai "in difficoltà" come con lui

A Monzello ritroverà anche Brocchi. Compagno e ultimo allenatore nella sua seconda esperienza al Milan, conclusa con la delusione della sconfitta ai rigori in finale di Coppa Italia con la Juventus. “E’ il giocatore con cui sono più in difficoltà: se guardo al suo atteggiamento in settimana dovrebbe giocare sempre, ma ci sono anche gli altri”. Aveva detto l’allenatore nel 2016, che adesso dovrà inserirlo nel 4-3-1-2. Un grande colpo per raggiungere quell’obiettivo chiamato Serie A, mai nascosto e tanto desiderato da una proprietà ambiziosa.

Redazione

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