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Karviná-Genova, ventitré anni dopo: 1350 km per il derby, storia di un viaggio speciale

Dalla Repubblica Ceca all’Italia, ventitré anni dopo e “mille trecentocinquanta chilometri di strade: per fare un tuffo nel passato, rivivere le emozioni del derby e respirare l’aria di Genova che è sempre bellissima”. Eccoli Radim, Emil, Roman, Janusch e Giuliano: cinque amici, la stessa passione, ed un viaggio lungo quasi una vita da raccontare. Quello che da Karviná, cittadina di sessantamila abitanti della regione di Moravia-Slesia, vicina a Ostrava, soprannominata il ‘Cuore d’acciaio della Repubblica’ per via delle tante miniere per la lavorazione del carbone nero, li ha riportati a Genova, precisamente Bogliasco. “Per vedere il derby e fare il tifo per il nostro connazionale Patrik Schick“, ma non solo. Perché i mille trecentocinquanta chilometri di volo per assistere al Big match di stasera al Ferraris nascondono molto di più di un semplice viaggio.

“Per noi stare qui è un po’ come viaggiare indietro nel tempo, – a raccontarlo a Gianlucadimarzio.com è Radim Lacman, tifoso Sampdoriano appena arrivato a Genova – quello a Bogliasco infatti per noi è un atteso ritorno”. La prima ed unica volta a dicembre del 1994. “In occasione di un altro Derby. Risultato? 3-2 per la Sampdoria, con Gullit e Mancini in campo. – quello del gol storico e invano di Kazu Miura – E poi Eriksson in panchina, Platt. Che squadra, e che partita”. Ventitré anni dopo eccoli di nuovo qui. “Volevamo venire a vedere com’è cambiata la vita, com’è cambiata Genova, siamo sicuri però che lo stadio e il suo cuore siano rimasti gli stessi. Quello di stasera al Ferraris sarà ancora un grande spettacolo”.

Per il quale tanti anni fa Radim e i suoi amici hanno affrontato un “interminabile viaggio. Mica era come adesso, ricordo che avevamo fatto tutta una tirata con un pullman vecchissimo da quaranta posti, e lo stesso autista per tutto il viaggio. Oggi con un’ora di volo da Ostrava si arriva a Milano, è tutto più semplice, ma quanto è stata bella quella traversata”. Immagini, emozioni rimaste impresse nel cuore e nella mente. Come “l’incontro con Gullit e compagni al campo di Bogliasco, il gemellaggio tra il nostro “Sampdoria Club Darkov Karvinà Českà Republika” e il ‘Club Bollano‘.

A completare una trasferta speciale, “l’amichevole con gli Ultras – i tifosi organizzati della Sampdoria – risultato? 1-0 per noi, fu la ciliegina sulla torta”. Di un’esperienza unica, a tinte blucerchiate: una passione trasmessa ai ragazzi in trasferta da Giuliano Carissimi, tifoso sampdoriano volato in Repubblica Ceca “per amore”. Quello stesso amore che ora Radim, Emil, Roman, Janusch e Giuliano hanno in comune per la Sampdoria. “E poi anche noi abbiamo il nostro Gullit, è Emil: il più giovane pensionato della Repubblica Ceca, – scherza Radim – ha lavorato vent’anni in miniera, ha anche giocato nella primavera del Karviná, ora fa il pensionato e sta bene. Giuliano neanche a dirlo, è Fausto Salsano. Roman fa il poliziotto ed è il nostro Katanec. Janusch giocava in porta, ora è responsabile di una casa d’anziani, lui è Bistazzoni“.

E Radim? “Io per il modo di giocare e la bravura in campo… direi Mancini”. E giù tutti a ridere. “Magari!” aggiunge il ragazzo, che per lavoro vende “prodotti italiani: caffè, macchine del caffè, cioccolato, e poi porto ogni tanto la gente in Italia”. Dove lui ora è tornato, insieme ai suoi amici, per amore della Sampdoria. Un giro in città, un salto a Bogliasco a respirare l’aria del derby. Un selfie col presidente Ferrero e l’immancabile saluto a Patrik Schick. “Stasera segna lui, all’ottantesimo. Anche se non sarà facile: la Sampdoria arriva da una lunga striscia positiva, speriamo di vincere. Il Genoa però dopo il cambio d’allenatore sta meglio, sarà una partita dura”. Vista dagli spalti, quelli della tribuna del Ferraris. A mille trecentocinquanta chilometri da casa: da Karviná a Genova, per amore della Sampdoria. Per scrivere un’altra pagina di una storia bellissima e tutta da raccontare.

Marco Bovicelli

Nato a Genova il 26 novembre del 1979, mi laureo nell'Università della mia città in Scienze della Formazione. Inizio a raccontare di pallone nel 2012 nella trasmissione "Goal Sera", sull'emittente ligure Telenord (anche se leggende metropolitane mi vogliono, microfono in mano davanti alla tv, a fare telecronache già all'età di cinque anni). Ho collaborato in qualità di redattore con fantagazzetta.it e ilpubblicista.it (testata online e cartacea con la quale lavoro tuttora). Giornalista pubblicista dal 2014, metto parole ed emozioni su Gianlucadimarzio.com dal novembre del 2013, per il quale ho iniziato seguendo quotidianamente la Sampdoria oltre a Genoa, Savona ed Entella. Sempre in viaggio, nella mia borsa non possono mancare penna, tablet e un buon libro.

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