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Kakà: “Vorrei tornare al Milan, spero presto: è un po’ come casa mia”

Ricardo Izecson dos Santos Leite meglio noto come Kakà non ha dimenticato il Milan. Una carriera importantissima che lo ha visto sollevare al cielo anche una Coppa del Mondo e una Champions League, oltre che al Pallone d’Oro. Trofei e giocate sensazionali: questo ora resta della carriera di Kakà che ha detto addio al calcio lo scorso anno dopo l’ultima esperienza in Mls all’Orlando City.

Al Milan gli anni più belli: 307 partite, 104 gol e 65 assist il tutto in sette stagioni, inframezzate dall’esperienza in Liga con il Real Madrid, ma quello era il Kakà giovane. Ora quello adulto pensa al suo futuro e dopo aver seguito ad Harvard un corso di management legato allo sport è pronto ad approfondire ancora i suoi studi sul business sportivo e le tecniche di gestione. Dalle colonne della Gazzetta dello Sport si è raccontato:

“Sento ancora i compagni del Milan? Seguo sempre la squadra, non sento Gattuso da un po’ ma parlo spesso con Fassone e i giocatori. Di recente ho sentito Pirlo e poi a Milano ci sono Dida e Serginho, entrambi stanno seguendo il corso da allenatori a Coverciano, mi tengono informato.

Milan fuori dalle Coppe? Mi auguro che non avvenga. Spero che il Milan possa giocare l’Europa League, un diritto che ha conquistato sul campo e poi risalire piano piano e tornare dove merita. Io nel club in futuro? Vediamo. A me piace tantissimo il calcio, ora lo sto vivendo da fuori, ma è un passaggio necessario perché mi sto preparando a una nuova fase. Mi interessa molto tornare al Milan. E non so quando, ma accadrà. Mi auguro presto perché il Milan è un po’ casa mia.

Neymar al Real? Scelta personale. Se è quello che vuole però deve farlo e deve essere pronto a gestire la situazione. D’altra parte c’è sempre tanta pressione intorno a lui, in Brasile è pazzesco. Si parla del suo rendimento, della sua classe, ma anche dei suoi capelli, delle valigie che porta. E’ un grande giocatore e anche una celebrity. Le sue lacrime? Credo siano state davvero lo sfogo di uno che è sotto i riflettori dalla mattina alla sera e ancora deve imparare a convivere con la sua doppia personalità di campione e di celebrità.

Brasile? Sono contento di come stanno gestendo il Mondiale. Rompere il ghiaccio è sempre difficile e poi credo che con la Costa Rica si sia visto, nella seconda parte di gara un buon Brasile, se faranno bene anche con la Serbia vuol dire che ci siamo, ma credo che stanno facendo tutto con i tempi giusti”.

Chiusura ancora sul suo Milan e dal rischio di essere estromessi dalla coppe il prossimo anno: “Mi auguro non succeda. Sento che si può ripartire e credo che si possa farlo presto. Ai tifosi dico di avere pazienza: presto comincerà un’altra storia. E magari ci sarà anche io, con un’altra veste ma pronto a lavorare ancora una volta per il mio Milan”.



L’intervista completa sulla Gazzetta dello Sport in edicola oggi

Redazione

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