Era il gennaio del 2009 e, tra Milan e Manchester City, stava per andare in porto quello che sarebbe diventato il primo trasferimento a otto zeri nella storia del calcio: Ricardo Kakà, idolo rossonero e Pallone d’Oro nel 2007, ai Citizens per 100 milioni di euro. Poi, la trattativa saltò: “Ormai mancava soltanto la mia firma sul contratto, da Manchester aspettavano solo una mia risposta – ha raccontato il brasiliano ai microfoni di FourFourTwo -. Quando fui informato dell’ offerta, loro l’avevano già presentata al Milan”. Ricardo, in Inghilterra, avrebbe guadagnato cifre molto più alte di quelle previste dal contratto che lo legava al club di Berlusconi. “Mi offrivano molto, molto di più di quanto prendessi al Milan. Cominciai a pensare a come sarebbe stato giocare in Premier, a quale sarebbe stata la mia vita e a come avrebbe vissuto il trasferimento la mia famiglia – ha continuato Kakà -. Tuttavia, avevo qualche perplessità riguardo al progetto del City, che prevedeva una rivoluzione della rosa. Avrei dovuto lasciare uno tra i più rinomati club europei per diventare il primo, grande giocatore di una squadra all’inizio del suo percorso: per questo decisi di rimanere al Milan”.
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