Nicola Legrottaglie ha vestito la maglia della Juventus per sei stagioni, accompagnandola al ritorno in Serie A e alla riconquista dei vertici del campionato dopo la retrocessione del 2006. Tantissimi ricordi risalgono, per il difensore, ai tempi in cui vestiva bianconero: uno su tutti, in questo momento, gli ritorna in mente: “Avevamo vinto 2-1 in casa contro il Real Madrid – racconta ai microfoni di Tuttosport -. Volevamo ripeterci al Bernabeu e gustarci la vittoria, in un palcoscenico così importante. C’era un’atmosfera pazzesca, unica. Fu fondamentale il modo in cui scendemmo in campo: con Chiellini, ci eravamo detti che se fossimo rimasti lì, piazzati davanti al portiere, prima o poi un gol lo avremmo preso. Giocavamo alti, era un rischio. Però, così tenevamo i loro attaccanti il più lontano possibile…”. Certo, erano altri tempi: “Non era il Real di oggi, ma comunque una grande squadra: Casillas, Raul, Van Nistelrooy, Marcelo e Cannavaro. Però, anche la Juventus all’epoca non era la migliore che si fosse mai vista. In ogni caso, partivamo sfavoriti, eppure siamo riusciti a respingere i loro attacchi. All’intervallo ci guardammo negli occhi e, a dire il vero, eravamo tranquilli. Noi stavamo bene, loro erano in difficoltà. Dietro ci occupavamo dei loro bomber, in avanti Del Piero fece doppietta. E pensare che era a fine carriera… Fu la consacrazione della sua grandezza”
L’intervista completa su Tuttosport
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