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Juventus, Motta: “Servirà una grande prestazione al ritorno. Vlahovic sta benissimo psicologicamente”

Thiago Motta, allenatore della Juventus (Imago)

Le parole dell’allenatore al termine della partita d’andata dei playoff contro il Psv

La Juventus è andata in campo nell’andata dei playoff di Champions League.

All’Allianz Stadium, i bianconeri hanno ospitato il Psv Eindhoven. Due squadre che si sono già incontrate nella prima giornata della prima fase, con i bianconeri che vinsero per 3-1.

Anche in questo caso è arrivata una vittoria, 2-1 grazie alle reti di McKennie e Mbangoula (di Perisic la rete degli olandesi).

Al termine della partita, Thiago Motta ha parlato ai microfoni di Sky Sport.

Thiago Motta, allenatore della Juventus (Imago)

Le parole di Thiago Motta al termine di Juventus-PSV

Ai microfoni di Sky Sport, Thiago Motta ha commentato la partita: “Equilibrata, noi abbiamo migliorato il fatto di portare più uomini in area. Dobbiamo andare in area, attaccare di più. Spesso lo abbiamo fatto senza forza. Oggi abbiamo fatto un po’ meglio. Internamente lo discutiamo tutti i giorni: abbiamo sempre bisogno di inserimenti. Ora è un doppio confronto a eliminazione diretta: il Psv ha una filosofia chiara, offensiva, un bravo allenatore. Al ritorno servirà una grande prestazione”.

L’allenatore quindi ha parlato dell’atteggiamento di Vlahovic: “Sta molto bene dal punto di vista psicologico. D’altronde, tutti i ragazzi che sono entrati hanno fatto bene. Abbiamo bisogno di loro per mantenere il livello alto nel corso delle partite. Sono cambiate tante cose rispetto al debutto stagionale in Champions League”.

Sul gruppo: “Sono il leader di questa squadra, sto davanti e devo migliorare io per primo. Voglio da tutti i giocatori le stesse cose. L’atteggiamento è la base di questo lavoro, il resto arriva dopo. Abbiamo cinque centrocampisti di altissimi livelli. In questo momento McKennie sta giocando di più perché ha caratteristiche diverse”.

Lorenzo Vero

Nato all’ombra della Torre Pendente nel giugno del 2000 e studente di Informatica Umanistica. Bastian contrario per natura, ho iniziato a seguire il calcio perché ai miei genitori non piaceva. Sin da quando ero un bambino riempio la testa dei miei amici con aneddoti calcistici di ogni genere. Con gli anni, assieme alla barba, è cresciuta anche la mia passione per questo gioco. L’obiettivo adesso è quello di raccontare in modo veritiero (con il cognome che mi ritrovo…) e appassionante anche la meno appetibile delle partite.

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