Il gol segnato da Dossena nel secondo tempo di Juventus-Cagliari ha interrotto l’imbattibilità di Szczesny, che era riuscito a tenere la porta inviolata per 615 minuti. Nonostante il gol subìto, la difensa bianconera ha messo in campo un’altra prova convincente contro i sardi, riuscendo a essere protagonista anche in zona offensiva.
I due gol della Juve, infatti, portano la firma di Gleison Bremer e Daniele Rugani, tornato al gol in Serie A dopo due anni e mezzo dall’ultima volta. Gol di Rugani a parte, in questa stagione la squadra di Allegri ha ritrovato anche (e soprattutto) una solditià difensiva che non si vedeva dai tempi della BBC, quando il trio Barzagli-Bonucci-Chiellini sembrava un muro invalicabile.
Sette gol subiti nelle prime dodici giornate e seconda miglior difesa del campionato fino a questo momento. Non solo, per ora la Juve è la squadra con più clean sheet in campionato: Szczesny (e Perin, che ha giocato due partite) ha infatti mantenuto la porta inviolata in otto partite. Numeri che raccontano perfettamente la ritrovata solidità difensiva della squadra di Allegri. Merito del gioco dell’allenatore, del sacrificio di tutta la squadra e di una difesa tornata granitica.
Tornato a schierare con continuità alla difesa a tre, a inizio stagione Allegri si è affidato al terzetto formato da Gatti, Bremer e Danilo. Da ottobre, però, il capitano bianconero si è fermato per infortunio e al suo posto è tornato in campo (e protagonista) Rugani.
I quattro difensori di Allegri hanno tutte caratteristiche diverse tra di loro e si completano a vicenda. Al centro della difesa c’è Bremer, prototipo del difensore moderno. Forte e duro in marcatura, può contare anche su un’ottima velocità che consente alla Juve di poter giocare anche con la linea alta. Al momento è il giocatore più utilizzato in questa stagione da Allegri, che non vuole mai rinunciare al suo punto di riferimento difensivo.
Brasiliano come l’ex Torino, Danilo rappresenta il leader della difesa bianconera. Il numero 6 ha ormai definitivamente cambiato ruolo e da terzino si è definitivamente trasformato in un centrale di difesa. Abile con entrambi i piedi, imposta molto bene il gioco da dietro e dà una soluzione in più alla manovra bianconera. Qualità a cui Danilo aggiunge molta quantità, il capitano bianconero è infatti sempre l’ultimo a mollare in campo.
Dal Brasile, all’Italia: Federico Gatti si sta conquistando il suo posto in squadra a suon di prestazioni. Il goffo autogol contro il Sassuolo segna sicuramente il punto più basso della sua stagione, ma da quel momento Gatti è rinato. Abbattersi sarebbe stato probabilmente più semplice, ma per un lottatore come Gatti questa opzione non poteva essere presa in considerazione. Partito dai dilettanti, il classe ’98 si è conquistato con il sacrificio la Serie A e la Juventus, e in questa stagione sta dimostrando di meritarle.
Infine, come detto in precedenza, nell’ultimo è tornato protagonista Daniele Rugani. Allegri ha sottolinaeto a più riprese le sue qualità, la sua esperienza e il suo atteggiamento, in campo e in allenamento. Con le sue prestazioni, Rugani ha dimostrato di essere più di un semplice jolly, candidandosi per una maglia da titolare anche quando la rosa sarà al completo.
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