Adesso si fa difficile. Sotto gli occhi di John Elkann, la Juventus stecca ancora e male: lo 0-3 col Milan è pesantissimo. Forse anche più di quel quinto posto, che allontana la Champions League. Era l’obiettivo minimo del campionato: non arrivarci, l’ha detto anche Paratici, sarebbe un fallimento.
A tre partite dalla fine, la squadra di Pirlo ancora non riesce a trovare la dimensione giusta. Specchio di una crisi più mentale che fisica (non è la corsa a mancare), che frena i giocatori. O anzi, li fa regredire.
L’uscita di Szczesny (che in parte ripara con il rigore neutralizzato a Kessié) sul gol di Diaz è l’immagine più clamorosa, ma non l’unica: Alex Sandro, Bentancur e Morata sbagliano passaggi facili; McKennie, già rimproverato da Pirlo, non riesce a tenere mai Theo Hernandez; Chiesa è nervoso, e il fallo nel secondo tempo su Calabria (duro ma non cattivo) è la dimostrazione di una frustrazione a cui la Juve non riesce a trovare rimedio. E se non segna Ronaldo, non segna quasi nessuno: a provarci, oggi, più degli altri è Dybala. Ma è troppo tardi.
All’arrivo dei pullman, un centinaio di tifosi si era presentato per caricare una squadra che ha bisogno di ritrovare se stessa. C’è poco tempo per farcela e giocare già mercoledì può essere di grande aiuto. Poi, bisognerà fare davvero i conti.
Le dichiarazioni di Patrick Vieira in vista di Genoa-Napoli. Dichiarazioni anche sul nuovo proprietario Due…
Il centrocampista non è mai sceso in campo in stagione con i bianconeri. Per lui…
“Per fermare quel bambino serve il motorino”, commentano unanimi i genitori sulle tribune dei campi…
L'avvocato statunitense, in passato CEO della Roma, sarà il nuovo amministratore delegato con la nuova…
Le parole dell'allenatore rossonero alla vigilia della partita contro il Verona Il Milan, dopo il pareggio…