Il calciomercato non è sempre sinonimo di cifre da capogiro. Basta vedere il centrocampo della Juventus, uno dei più forti in Europa, per rendersi conto che il buon operato di una società possa fare la differenza. Fabio Paratici negli anni ha messo a segno un colpo dopo l’altro. L’ultimo, in ordine di tempo, Adrien Rabiot. Milioni spesi per il cartellino? Zero.
Il centrocampo attuale della Juventus è costituito da tanti colpi come questo. Soldi spesi bene e in modo intelligente. Tanti parametri zero e tante opportunità di mercato. E chissà che i colpi alla Cristiano Ronaldo non siano nati anche da questi soldi risparmiati. Emre Can? Arrivato a zero (commissioni e ingaggio a parte ovviamente). Ramsey? Uguale. Khedira? Idem.
Poi i giocatori arrivati come opportunità. Come Rodrigo Bentancur dal Boca Juniors per 9 milioni (e opzionato nell’affare Tevez), Blaise Matuidi per 20 milioni e Miralem Pjanic per 30 milioni. Totale? Neanche 60 milioni, che diviso per i sette giocatori (tutti titolari potenzialmente) fanno una media di 8,5 milioni per giocatore. Insomma, i grandi club avranno sempre un vantaggio e un potere economico che fa la differenza. Ma ciò che cambia davvero le carte in tavola è come questi soldi vengono spesi, e non quanti. La Juventus è un esempio anche per questo.
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