Ha parato un rigore che gli ha permesso di diventare il più ‘anziano’ portiere a neutralizzare un tiro dagli 11 metri in Serie A; ha collezionato un’altra vittoria in stagione che l’ha reso il numero uno bianconero mai sconfitto in stagione (11 vittorie e 2 pareggi con lui tra i pali). E a due partite dall’addio alla Juventus, Gigi Buffon ha parlato così della prestazione contro il Sassuolo e della sua storia in bianconero ormai verso il capolinea.
“I numeri dicono questo ma so anche che nella vita è meglio nascere fortunati che bravi e sicuramente c’è anche una grande dose di fortuna perché la stagione mi sia andata in questo modo.
Oggi ho visto una squadra come quelle che piacciono a me, umile, operaia e che voleva vincere – ha spiegato Buffon ai microfoni di SkySport -. E si è visto in campo. La Juve e l’allenatore quest’anno sono stati sfortunati perché non ha avuto modo di preparare la stagione.
La pre-season è fondamentale per gli allenatori che vogliono dare un’impronta alla propria squadra. E poi siamo stati discontinui. Il livello e i valori ci sono. C’è mancata intensità emotiva e mentale per non buttare via 5 punti col Benevento e con la Fiorentina. Con 10 punti ti stavi giocando lo scudetto”.
“La frase ‘Tolgo il disturbo’? E’ stato un modo mio per chiudere la frase ma era goliardico. Ho sempre fatto dell’autoironia una chiave per vivere bene la mia vita. L’ho fatto senza pensarci.
Era solo un modo simpatico di chiudere un ragionamento e spero che tutti lo capiscano.
Continuare a giocare? Non ho segreti, sono arrivato alla Juve 20 anni fa ed ero un ragazzo che aveva una bussola che a volte non funzionava. Ora vado via da qui e sono un uomo felice. Ed è il premio più grande che la Juve e il mondo Juve potesse darmi.
Ora ho avuto qualche proposta bella, voglio vedere tra 20/25 giorni se ho ancora l’entusiasmo, la motivazione e la voglia di far fatica, di essere protagonista e di essere ancora Buffon. Altrimenti smetto. Sono libero da tutti e posso scegliere quello che può farmi felice.
Dovevamo fare meglio ed essere già in Champions ma ci può stare un anno in cui si fa meno bene dopo 9 anni di vittorie. Pirlo aiutato poco? Se avessimo fatto qualche punto più sicuramente sarebbe stato diverso, altrimenti non saremmo qui a parlarne. Fuori dal campo Andrea è come se fosse mio fratello”.
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