Aria di casa, voglia di ripartire da zero e tanto entusiasmo. Si apre così la seconda edizione dello storico match tra Juventus e Juve Next Gen. Ormai da due anni la tradizionale partita di inizio agosto ha cambiato sede: dalla città bianconera Villar Perosa si è passati alla casa stagionale dei torinesi, l’Allianz Stadium.
Un momento intimo, quasi magico per tutti gli appassionati che ogni anno non possono mancare all’evento. C’è chi lo vive come un grande big match, chi si prepara a intonare cori a gran voce e chi si lascia trasportare dal tipico “dolce far niente” italiano e ammira con attenzione cosa gli succede intorno. Tutte le generazioni sono presenti oggi, martedì 6 agosto, dai bambini di appena pochi mesi fino ai nonni, da cui forse deriva proprio questa passione per lo sport e per la Juve.
E allora, ecco sventolare le bandiere al cielo, mostrare i cartelloni chiedendo le magliette ai calciatori ed essere pronti per ricevere qualche saluto, o magari un autografo. Poi, come da tradizione, arriva la storica invasione di campo sul finale del secondo tempo. L’Allianz Stadium si riempie così di tifosi in cerca di una foto con il loro idolo.
I bianconeri accolgono il nuovo allenatore, Thiago Motta, con un poker contro la Juventus Next Gen di Montero. A segno il capitano Danilo, segue Weah, poi il giovane Yildiz e infine il tanto atteso Thuram. Per lui si tratta infatti del primo gol in bianconero, un ottimo biglietto da visita in vista dell’inizio del campionato.
Buono anche l’inserimento di Douglas Luiz, che guadagna palla diverse volte senza trovare il gol. Non riesce, invece, a emergere Vlahovic, che ci ha provato dalla distanza e con un tiro a giro, che però finiscono sopra la traversa.
Questa non è mai una partita come le altre, i tifosi bianconeri la sentono come l’inizio effettivo della stagione: senza questo match non può cominciare un nuovo campionato. Si porta quindi avanti l’idea di Gianni Agnelli, artefice della prima edizione nel 1959. Da quel momento in poi, la gara non ha subito interruzioni (eccetto i due anni di Covid).
L’Avvocato ci teneva molto a questa amichevole, tanto da voler scrivere nel suo testamento che la si sarebbe dovuta portare avanti finché un membro della famiglia Agnelli fosse stato alla Juventus. E se da questo campo sono passati campioni come Zidane, Del Piero e Cristiano Ronaldo, adesso la palla passa ai giovani talenti come Yildiz e Cambiaso. Un match nel segno della juventinità che, a distanza di molti anni, è ancora un rito da venerare.
A cura di Cleris Ferrera
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