Tra il campo e la sentenza sui punti di penalizzazione. È stato questo il lunedì della Juventus di Massimiliano Allegri. Dopo la gara con l’Empoli, 4-1 il risultato, che ha chiuso la trentaseiesima giornata di Serie A, l’allenatore bianconero ha commentato questa situazione e non solo.
L’allenatore ha aperto descrivendo il momento che sta vivendo la squadra: “Non dobbiamo trovare alibi e scuse, siamo al Juventus. Ora dobbiamo stringerci ancora di più, domenica arriva il Milan. Ovvio che è una situazione strana la sentenza arrivata prima della partita. Eravamo partiti bene ma questo non giustifica il crollo mentalo. Prima della partita eravamo secondi in classifica con 69 punti sul campo, vincendo oggi avremmo comunque lottato con il Milan ma ai ragazzi non posso rimproverare nulla. Abbiamo perso a Siviglia, ci hanno tolto dieci punti, abbiamo fatto tre mesi con -15. Non sono giustificazioni ma è una situazione anomala”.
Allegri ha poi proseguito: “Con i se e con i ma non si va da nessuna parte. Da gennaio giochiamo partite così, un crollo mentale è normale. Serve fare sei punti per raggiungere quelle davanti e anche per rimanere secondi, al momento lo siamo. Saranno dieci giorni pesanti, le energie è normale che vengano a mancare, la squadra è stata anche troppo brava. L’aspetto psicologico è fondamentale. Si può dire tutto ma un conto è giocare da secondi, un conto è giocare una partita dopo che ci ha ributtato sotto. Ieri i ragazzi erano vuoti, un po’ di attenuanti ai ragazzi vanno date”.
Infine,sul futuro: “Bisogna parlare con la società e capire dove si gioca, Europa League o non. Da lì si parte, abbandonare ora la Juventus sarebbe da vigliacchi. Siamo delusi ma è stato tutto un rincorrere. Una cosa va detta: la Juventus è seconda in classifica sul campo. Non da allenatore, da persona: che finisca questa storia, ci dicano dove deve stare la Juventus, è uno stillicidio e una mancanza di rispetto per la gente che lavora però si deve decidere. E’ incredibile”
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