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Juve-Torino, Iachini racconta Dybala e Belotti: “Al Palermo, dopo un paio di allenamenti, capii già dove sarebbero arrivati”

Juve-Toro, stasera, sarà più di un semplice anticipo di Serie A: sarà un derby combattuto, come sempre, fino all’ultimo istante, e che metterà la prima della classe a confronto con una formazione ben attrezzata come quella di Mihajlovic. Non solo, perché Juventus-Torino sarà anche Dybala contro Belotti, la Joya contro il Gallo, trascinatori delle due squadre dal prezzo salatissimo. Prima di arrivare così in alto, di ottenere una clausola da 100 milioni di euro, però, Belotti, di strada, ne ha fatta tanta. Incrociando, tra gli altri, proprio il numero 10 bianconero, compagno di gol ai tempi del Palermo. “Avevano diciannove anni, tanta qualità e voglia di imparare – rivela Beppe Iachini, ex allenatore dei rosanero, in un’intervista a Tuttosport -. Rilevai la squadra a settembre, ma un paio di allenamenti furono sufficienti per capire che strada avrebbero fatto quei due”. Due cammini opposti – Dybala era retrocesso proprio con il Palermo, mentre Belotti veniva dalla Lega Pro -, destinati a diventare devastanti insieme, tanto da riportare subito il club di Zamparini in Serie A. “In tanti vedevano Paulo da esterno o trequartista – ha continuato Iachini -, ma io l’ho sempre visto attaccante: in B, il primo anno, giocava dietro la punta come nella Juve, in A lo impiegai da centravanti. Lui veniva da una retrocessione: aveva solo bisogno di sentire fiducia”. Il Gallo, invece, aveva appena fatto un salto di qualità importante, dalla Lega Pro alla Serie B, ancora giovanissimo: “Non possedeva la stessa tecnica di Paulo, ma aveva più forza e capacità di fare gol: da rapinatore d’area, gli bastava toccare qualche pallone per segnare, era al momento giusto nel posto giusto”. Dalla B con il Palermo alla Serie A da top player, nel mirino dei grandi club europei: Iachini non può non essere orgoglioso di aver lavorato con loro. “Rimanevo con loro alla fine degli allenamenti, avevano grossi margini di crescita. Paulo, allora, lavorava sulla forza, Andrea sulla tecnica, e poi insieme si esercitavano a difendere il pallone e a smarcarsi dagli avversari. Dovevano migliorare anche negli ultimi metri: io dico sempre che una cosa è tirare in porta, tutt’altra calciare in porta; volevo che mirassero l’angolino”. Stasera, qualche anno più tardi, Dybala e Belotti avranno i riflettori addosso: le torinesi puntano tutto su di loro. Tuttavia, non sono i primi giovani che Iachini ha lanciato nel mondo dei grandi: “Feci lo stesso con Eder e, poi, ho fatto esordire Icardi, non sono uno che si fa condizionare dalla data di nascita. Mi sarebbe piaciuto allenare Paulo e Andrea qualche anno in più in là, ma capisco che nel calcio i giovani debbano cogliere al volo le grandi occasioni: è inevitabile che siano di passaggio. E’ una soddisfazione vederli a quei livelli, come lo è aver passato con loro due anni importanti a Palermo, aver riportato i rosanero in Serie A. Sono rimasto in contatto con entrambi, ci mandiamo sempre i saluti”. Magari, allora, il prossimo messaggio sarà un “in bocca al lupo” per la gara di stasera. Chi parte favorito?:“La Juve è, da anni, la migliore in Italia ed è inevitabile che parta favorita. Il Toro, però, è migliorato tanto e, soprattutto… ha tenuto Belotti, un colpaccio!

Redazione

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