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Juve, Dybala coglie l’attimo: quando hai la Joya tutto sembra semplice

Quando in squadra hai giocatori simili non li togli mai. Specie se hanno il 10, la nomea del fantasista e il nomignolo di “campione”. Joya di un talento che a fine gara si prende gli applausi e scaccia l’incubo del pari. Motivazioni varie. La prima: sai bene che il guizzo può arrivare. All’improvviso, pungente come uno stiletto. Soprattutto se stai giocando male. Ah, secondo punto. La sentenza di chi ti dà per spacciato. Come Dybala con la Lazio. A 10’ dalla fine prende palla e spara un sinistro fuori bersaglio. Fischi. Espressione vuota, corrucciata, da “così non va”. Per aspera ad astra al fotofinish. Perché Dybala trova la cruna dell’ago a 2’ dalla fine. Difende il pallone col corpo, anticipa Strakosha in uscita e pesca il jolly. Quel guizzo che non lo fa togliere dal campo. Quel colpo all’improvviso. Carpe diem. Terzo punto. E qui si chiude: questione di cabala. Di numeri e bestie nere. La Lazio è la vittima preferita di Dybala, 10 gol tra Juve e Palermo. Amen.

La Juve vince 1-0 e aspetta il Napoli, Dybala non segnava dal 30 dicembre (doppietta contro il Verona) e torna a sorridere dopo l’infortunio: “Finalmente sto bene, era la prima partita da titolare dopo tanto tempo”. E dopo i musi lunghi dell’andata, quando Paulo sbagliò un rigore al 90esimo. Strakosha in Paradiso e Dybala in Purgatorio. All’inferno uno così non ci va. Neanche dopo un lungo periodo di crisi, tra panchine e incomprensioni. Mugugni e spezzoni di gara. Ritrovato, ora, anche grazie al lungo stop. Parola di Allegri: “Questo riposo gli ha fatto bene, farà un gran finale di stagione”. Juve coi ranghi serrati e la difesa che non sbaglia più: nelle ultime 13 gare in campionato ha subito solo un gol (da Caceres contro l’Hellas). Soltanto uno. 26 reti segnate poi, nessuna sconfitta dal 19 novembre (3-2 con la Samp). Ultimo dato: nel 2018 i bianconeri non hanno mai perso, 10 vittorie in 11 gare tra campionato e Champions (2-2 col Tottenham). Testa a Wembley ora, all’obiettivo quarti. Gara da dentro o fuori mercoledì. Si riparte dal 2-2 dell’andata. E dal guizzo del 10 di stasera. Quando ce l’hai sembra tutto più semplice.

Francesco Pietrella

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