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Roma, Juric: “Risultati non sufficienti, non ci sono scuse. Manca una mentalità vincente”

Momento difficile per la Roma, che sta vivendo un momento complicato in campionato dopo la sconfitta con l’Inter nel match dell’ultima giornata di Serie A. Ora, tocca all’Europa League: la squadra giallorossa andrà ad affrontare la Dinamo Kiev. Alla vigilia del match, Ivan Juric è intervenuto in conferenza stampa.

Credits: Domenico Bari

Roma, le parole di Juric in conferenza stampa

Juric ha iniziato parlando delle possibili rotazioni: “Non ho ancora deciso. Mancini non ha finito l’allenamento per la febbre. Qualche cambio ci sarà. Non ci sarà turnover massiccio ma un po’ sì”.

“Abbiamo visto prestazioni positive – ha continuato -. In questo momento, però, non abbiamo mentalità vincente. Non è mentalità da Roma e, forse, nemmeno da una squadra più piccola della Roma. Penso che noi qui abbiamo tutto per lavorare bene, il resto sono tutte scuse. Vanno molto bene alcune cose ma la mentalità vincente ancora non c’è. Mi aspetto dai ragazzi una volontà ancora maggiore per uscire da questo momento. Da domani mi aspetto questo. Non sono più accettabili partite come quella di Monza o contro l’Elfsborg”.

 

 

“Penso che la squadra anche l’altro giorno ha fatto tantissime cose belle e giuste – ha aggiunto –. L’Elfsborg è stata una gara diversa ma dove comunque abbiamo creato tanto. Io sono felice e vedo crescere i miei giocatori. Non siamo, però, ancora quello che dovrebbe essere la Roma. Bisogna cambiare la mentalità. Sono contento in generale per la prestazione. I risultati non sono sufficienti. Non vedo nessun tipo di scusa. È il momento di spingere e di dimostrare di che pasta è fatta la squadra”.

Sulla mentalità: “Per me a livello di gioco abbiamo fatto grandi passi in avanti. La mentalità si allena durante gli allenamenti. È lì che cresci e che sei sul pezzo su tutte le piccole cose. Affrontare la partita in un certo modo ti porta ad avere la mentalità giusta. Bisogna cominciare a vincere e a voler vincere”.

 

 

Su Hermoso: È in buonissima condizione ed è un grande professionista. Scelgo sempre tra lui e Angelino, che vedo molto in quel ruolo. Ciò non vuol dire che non può fare bene il quinto ma che lo vedo lì”.

Continua poi:Dybala? La sua prestazione con l’Inter è stata esemplare, sono felice di questa grande prestazione. Adesso bisogna farlo giocare in modo giusto perché cambia quando lui è in campo. Hummels? Ci stiamo pensando”.

L’allenatore giallorosso si sente in discussione? Per me la situazione è perfetta. Io parlo ogni giorno con il direttore e anche lui vede le cose positive e quelle negative. A me non manca nulla, come non manca nulla come ai calciatori. Potrei trovare delle scuse ma sarebbe da deboli. Qui c’è organizzazione e centro sportivo top, bisogna vincere. Io non ho mai preso in vita mia un gol come quello che abbiamo preso a Monza. Da domani voglio un’altra cattiveria in campo”.

Su Serie A ed Europa League: Per me tutto è importante. Domani è importante. La società vuole andare in Champions League. Per me Europa e Coppa Italia possono dare tantissimi gioie. Domani per esempio Baldanzi gioca e lui non è un cambio. È chiaro però che il primo obiettivo è la Champions League”.

“Io penso che quando gioco contro il Monza devo vincere, contro l’Inter pareggiare e contro Efsborg e Bilbao vincere. Lo sto dicendo riferendomi alle gare che abbiamo fatto. Noi ora siamo in debito. Dire abbiamo giocato bene ma abbiamo perso non è una scusa ma l’ammettere che c’è un problema di mentalità. Questi ragazzi adesso si trovano in una situazione di m**da, con la contestazione e i fischi. Voglio un’altra mentalità da domani perché devono diventare delle bestie e ribaltare la situazione”, ha concluso.

Giuseppe Vignola

Classe 2001, ho sempre pensato che la gioia che può dare il calcio è imparagonabile a tutto il resto. Questa mia tesi, che può sembrare assurda, è stata avvalorata da un premio Nobel, Albert Camus, che disse: “Non c’è luogo in cui un uomo sia più felice che in uno stadio di calcio”. La felicità in uno stadio come tifoso l’ho provata, come calciatore non succederà mai, spero che quella da giornalista sia il mio futuro.

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