“Ilic? È un bambino ancora: sicuramente talentuoso e intelligente. Ha tanti margini di miglioramento, soprattutto fisici. Arriva dalla seconda divisione olandese, ma ha fatto una partita importante“. Questo diceva Ivan Juric il 4 ottobre 2020, dopo una deludente sconfitta del suo Hellas Verona contro il Parma alla terza giornata di campionato. Un ko, per l’appunto, pesante, contro una squadra che a fine stagione arriverà ultima, ma anche il primo gettone da titolare in Serie A di un nuovo talento, tutto da scoprire.
Di fatto comincia lì il rapporto tra Ivan Juric e Ivan Ilic. Da un lato un allenatore in rampa di lancio, che cerca conferme dopo una prima stagione in cui ha fatto rinascere una piazza, portandola a un incredibile nono posto e valorizzando talenti come Pessina, Zaccagni, Verre. Dall’altra un ragazzino appena arrivato a Verona, un “bambino” – come per stessa definizione di Juric – pieno di personalità e qualità tecnica, che strega immediatamente il suo allenatore.
Due anni e mezzo dopo, le strade sono pronte a incrociarsi di nuovo, al Torino: Ilic riabbraccia una sorta di padre calcistico, che ha creduto in lui fin da subito, dopo due stagioni promettenti in Serbia e in Olanda. 30 presenze e 3 gol complessivi tra campionato e Coppa Italia, alla prima stagione in Italia, a soli 19 anni. Una discreta manifestazione di fiducia, spezzata soltanto dall’addio di Juric all’Hellas Verona.
L’eredità viene raccolta da Tudor (dopo la brevissima parentesi Di Francesco), che prosegue al meglio il lavoro dell’amico-fratello croato, rendendo Ilic un titolare fisso. Il bimbo e il papà si rincontrano il 14 maggio 2022, dopo la vittoria del Torino al Bentegodi: un abbraccio caloroso e felice, che, a riguardarlo ora, appare come un’anticipazione del presente.
“Se Cairo mi regalerà Ilic? Il presidente non farebbe un regalo a me ma a sé stesso: è un bravo giocatore, ma al momento comunque Ivan è un giocatore dell’Hellas e questa cosa va rispettata“, diceva Juric qualche giorno fa, dopo Fiorentina-Torino. Non si era sbilanciato, ma in poche parole aveva fatto intendere la stima, quasi l’amore, provata nei confronti del mancino serbo. Un po’ come per Miranchuk: “In campo si vede poco? No, per lui solo amore, è un ragazzo particolare che ci dà tanto“, dice sempre Juric su uno degli altri – pochissimi – mancini della rosa granata. Un occhio particolare per quei calciatori che possono dargli guizzi e soluzioni diverse con il piede sinistro, come lui aveva pubblicamente richiesto lo scorso 3 gennaio, proprio alla vigilia della sfida casalinga con l’Hellas. E oggi, dopo una lunghissima trattativa, caratterizzata anche dalla forte concorrenza del fratello Tudor all’Olympique Marsiglia, Ilic sta finalmente per arrivare: Juric può riabbracciare il suo ‘bambino’ e provare a svoltare, insieme a lui e a tutto il Torino, nella seconda parte di stagione.
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