Tra Joao Mario e l’Inter l’amore non è mai sbocciato. Quarantacinque milioni come prezzo di cartellino, poche prestazioni e capacità di incidere piuttosto ridotta. “Ma quei soldi li valgo“ spiega il portoghese, intervistato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. “L’anno che arrivai in nerazzurro era impossibile ambientarsi, per me come per Gabigol. Ora Mancini, poi De Boer, poi Pioli… Ci fu tanta confusione e non riuscimmo a incidere”.
E ora? “Non tornerei in nerazzurro. E’ vero che hanno conquistato la Champions e sono felice per i miei ex compagni, però sono certo che mi mancherebbe la determinazione necessaria per riscattarmi. Dovessi essere ancora un giocatore dell’Inter una volta finito il Mondiale, non avrebbe senso per me andare in ritiro con Spalletti”. Inter, ma non solo: l’Italia, con la Serie A, non fa proprio per Joao Mario: “Un’eventuale chiamata di Juve o Milan? Risponderei di no. Ma non per via del mio passato nerazzurro, perché nel calcio italiano non mi trovo a mio agio. Spero in una chiamata dalla Premier, il top per le mie caratteristiche. Anche la Liga, però, mi piacerebbe”.
L’intervista completa su La Gazzetta dello Sport
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