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Tra Monaco e Mondiale U17, Tincres porta la Francia agli ottavi

Mantes-la-Jolie è un comune francese di circa 40.000 abitanti, posto tra Parigi e Rouen: da qui inizia il viaggio di Joan Tincres. I primi calci con il Mantois 78, la chiamata del Monaco e un tragitto di 1200 kilometri. Già. Perchè da casa allo Stadio Luigi II ci sono circa nove ore di macchina da percorrere. 
Tra gol e paragoni affrettati, ora testa al Mondiale di categoria. Joan è stato convocato con la Francia. Nella fase a gironi ha segnato tre reti, consegnato il pass per il prossimo turno e regalato giocate da urlo. Di questo passo una cosa è certa. Il futuro di Tincres sarà sempre più lontano dalla Collegiata di Notre-Dame. 

Francia agli ottavi nel segno di Tincres

Nove punti, sette gol realizzati e nessuno subito: la Francia U17 è agli ottavi di finale del Mondiale. Come i francesi solo la Germania di Paris Brunner: anche lei a punteggio pieno, nelle prime tre giornate ha realizzato nove gol, subendone solo due. E’ ancora presto per tirare le somme. Ma una cosa è certa. In questo Mondiale tanti giovani stanno dimostrando di avere la stoffa del campione. E uno di questi è proprio Tincres, l’attaccante della Francia del futuro. Nato nel giugno del 2006, Joan è una punta alta 1 metro e 88 che, all’occorrenza, può essere impiegata sulle corsie laterali. Una prima piccola somiglianza con il connazionale Mbappé, non trovate?  

Abbastanza scontato che lo stesso Tincres debba fare ancora tanta strada. Certo è che le qualità non mancano. Prima del gol al Burkina Faso e la doppietta contro gli Stati Uniti, Joan aveva messo a segno quattro gol (in nove presenze) con la maglia del Monaco nel gruppo D della Championnat National U19. 

Monaco, c’è un nuovo Mbappé in città?

Il Monaco e il gol nel DNA. Sì, la testa porta subito al primo Kylian Mbappé. Quando il fuoriclasse di Parigi regalava magie nel Principato. Joan deve ancora fare quello step. Ma il tempo c’è. E anche parecchio. Ora l’obiettivo è portare il Mondiale in Francia. Poi quello di raggiungere, o perchè no, superare Kylian…

Davide Balestra

Nato nel 2000 a San Benedetto del Tronto. Di sangue metà pugliese e metà marchigiano ma con inflessione dialettale praticamente neutra. Figlio della Generazione Z, la stessa che ha partorito calciatori del calibro di Haaland, Vinícius Júnior o Tonali. Al tentativo di replicare le loro giocate sul campo di calcetto ho preferito il portatile o il microfono, quest’ultimo, da un po’ fedele compagno di viaggio. Poca retorica: le emozioni che trasmette un campo di calcio non sono quantificabili. E a me piace raccontarle, che sia attraverso una tastiera o una telecamera puntata in volto. Ansie, timori e paure fanno parte del percorso. Cerco di superarle con umiltà, virtù che, con il tempo, sto rendendo un mio mantra.

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